La misura che dal 2019 ha supportato milioni di famiglie lascia il posto ad una nuova politica attiva del lavoro. Arriva “Garanzia per l’inclusione”.
Il Reddito di Cittadinanza (RdC) attivo dal 6 marzo 2019, è una misura di politica del lavoro. Nata per contrastare la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione sociale. Si tratta di un sostegno economico che viene erogato integrando i redditi familiari. È associato ad un percorso di reinserimento lavorativo. Prevede la sottoscrizione di un Patto per il lavoro e di un Patto per l’inclusione sociale. Oggi, però, molte famiglie che hanno usufruito di questa misura, hanno una scadenza imminente. Dal primo gennaio 2024 cambiano le regole. Ci sarà una nuova politica attiva del lavoro. La nuova misura sarà davvero un sostegno efficace per contrastare la povertà?
Le nuove misure che sostituiranno il RDC sono pronte. Purtroppo, le anticipazioni di alcuni punti del piano di governo creano perplessità. Gli importi economici e la durata dei trattamenti destano la preoccupazione di molti vecchi percettori del RDC. Inoltre, c’è poca chiarezza sui criteri per distinguere le condizioni di povertà e di disagio dei nuclei familiari. È prevista la rimodulazione delle soglie Isee. Questo farebbe inevitabilmente ridurre il numero dei beneficiari. La misura, dunque, non sembra calibrata per tenere conto dell’inflazione e dell’aumento del costo della vita.
Non si chiamerà come era stato anticipato “Mia” ma “Garanzia per l’Inclusione”. La novità riguarda circa settecento mila famiglie. Sarà uno strumento affiancato da altri interventi per le politiche attive del lavoro. Cambiano i nomi, ma la sostanza resta: Prestazione di accompagnamento al lavoro e Garanzia per l’attivazione lavorativa. Queste sostituiscono i vecchi “patti” e saranno riconosciuti ad alcune categorie di cittadini.
La bozza della misura prevede di riconoscere un sussidio di cinquecento ero al mese. Riguarda i nuclei familiari al cui interno vi sia almeno un disabile, un minore, un soggetto con sessant’anni di età oppure una persona a cui è stato riconosciuto l’assegno per l’invalidità civile. Il sussidio è integrato fino 280 euro al mese con il contributo di affitto. È erogato per diciotto mesi e dopo un mese di stop può ripartire per altri dodici. Prevede anche un inasprimento delle sanzioni. Fino a sei anni di carcere per dichiarazioni false e truffe. Nel testo ci sono anche altre novità sul lavoro. Sgravi fiscali per le assunzioni stagionali e alleggerimento delle rigidità previste per le causali nei contratti a termine.
In teoria la misura prevede la lotta all’indigenza, tuttavia le misure risultano di scarsa rilevanza e vengono presentate sottendendo sottilmente l’idea di fondo che la di povertà sia una “colpa” del singolo. Bisognerebbe, invece, cominciare a ragionare individuando i problemi come collettivi. Affrontare le questioni sociali complessivamente, investire le risorse per le periferie e il sud del Paese, creare occupazione e contrastare preventivamente il disagio, la povertà e il rischio di esclusione.
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