Nonostante ci sia un piccolo segnale di miglioramento, l’Oms lancia l’allarme sulla poliomielite, una malattia infettiva che nel mondo non è stata ancora debellata.
La poliomielite è una malattia molto contagiosa che nella forma acuta può danneggiare irrimediabilmente i nervi del sistema nervoso centrale, provocando in modo totale o parziale l’immobilità dei muscoli del corpo. Viene catalogata come un’infezione potenzialmente mortale.
C’è un campanellino d’allarme sulla poliomielite, che ha catturato l’attenzione dell’Oms e che come annuncia l’Ansa, potrebbe riapprodare e farsi spazio dopo tantissimi anni, nei Paesei di altro reddito.
Infatti è già accaduta nei mesi scorsi in Israele, Regno Unito, Stati Uniti, Canada. Il Comitato deputato alle emergenze dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per questo motivo ha deciso di intervenire. Si è deciso di “promuovere” il virus della poliomielite come Emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC), uno status acquisito dal 2014 e che continua a portare avanti.
La polio è protagonista di due trend divergenti che hanno particolarmente interessato l’ultimo anno, ponendo uno scenario, che se da una parte risulterebbe tranquillizzante, dall’altra fa sorgere la necessità di non poter abbassare la guardia. Pare infatti che, se mentre l’obiettivo di eradicare il poliovirus selvaggio sembri raggiungibile, il virus appare invece sfuggente. Tutto questo perché pare stia comparendo nuovamente in diversi paesi. Quello che è certo è che nel 2015 e nel 2019 sono stati eradicati i ceppi di tipo 2 e 3, ma la variante 1 è ancora a piede libero.
La poliomielite è diventata endemica in soli due paesi, ossia Afghanistan e Pakistan, dove l’anno scorso sono stati registrati rispettivamente 22 e 20 infezioni. L’Oms fa sapere che “la trasmissione nei due Paesi endemici è ora molto bassa e limitata geograficamente”, anche se precisa che il virus selvaggio è stato rivelato, a causa di quattro episodi, anche in Mozambico. Questi ultimi casi sono stati importati dal Pakistan. L’ azione che bisogna fare adesso, come sottolinea l’Oms dev’essere quella di interrompere definitivamente, nei prossimi sei mesi, la trasmissione endemica.
Un’altra storia invece sono quelle forme di virus derivate dal vaccino, che come si legge su Ansa, si sono diffuse a causa della bassa copertura vaccinale. “Nonostante il continuo calo del numero di casi di poliovirus di derivazione vaccinale di tipo 2 e del numero di lignaggi circolanti, il rischio di diffusione internazionale rimane elevato”, riferisce l’Oms.
La situazione in Africa è la più preoccupante in quanto si è registrata un’elevata trasmissione della poliomielite nella Repubblica Democratica del Congo. L’Oms lancia l’allarme specificando che il rischio di epidemie di poliovirus deriva dal fatto che molti bambini non riescono ad accedere al vaccino.
A ciò si aggiunge la condizione rilevata nello scorso anno, che presenta la capacitò del virus di raggiungere anche i Paesi ad alto reddito, dove presenta aree fragili e scoperte all’ interno della popolazione. Ciò è stato osservato a Gerusalemme, Londra, New York, Montreal. L’Oms ricorda quanto sia necessaria una sorveglianza, anche di tipo ambientale, attenta della poliomielite.
Per il momento in Italia la poliomielite è presente all’interno del gruppo dei vaccini obbligatori dell’Infanzia. Il Decreto vaccini in atto dal 2013 infatti ha portato il numero delle vaccinazioni obbligatorie dell’infanzia da 4 a 10 proprio per contrastare il progressivo calo delle vaccinazioni.
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