Fungo resistente ai farmaci, ecco che arriva la nuova minaccia mondiale! Di cosa si tratta? Lo studio mette in allarme la popolazione.
Un fungo killer è stato analizzato in laboratorio, scoperta agghiacciante. Non che si tratti di una notizia eclatante aver a che fare con questi organismi aggressivi, perché esistono da sempre, l’umanità ne è ben conscia, ma c’è di più. Terrorizza l’intera comunità scientifica che proprio quello in questione sia resistente ai farmaci! Cosa significa? Ecco perché gli scienziati sono così spaventati, e cosa comporterebbe.
Lo studio di grande importanza è stato effettuato nei laboratori statunitensi perché il fungo resistente ai farmaci è stato individuato in ben 50 Stati. Non si parla di bazzecole. Infatti, sono scesi in campo gli specialisti in analisi del Nevada, Florida, Texas e California, tra i migliori del settore. Perché sono stati fatti questi studi? Perché dal 2019 fino al 2021 sono aumentati i casi fino al 200% e secondo le analisi comparse nelle rivista scientifica Annals of Medicine, compiute dai ricercatori del Cdc nel 2022, si è saliti fino a 2377 di pazienti affetti.
Cos’è il Cdc? Si parla di Centri di controllo per le malattie infettive attivi negli Stati Uniti. L’aumento dei casi sta preoccupando considerevolmente gli esperti del settore, i quali vorrebbero correre ai ripari al più presto. Colpisce persone specifiche: ecco quali sono i sintomi che affliggono i pazienti.
Fungo resistente ai farmaci, ecco di cosa si tratta
Individuato, crea panico e grosse preoccupazioni. Anche perché colpisce soprattutto quella fetta di popolazione più fragile, dagli anziani agli immunodepressi. Appunto, bisogna correre ai ripari, poiché si parla di dati scioccanti per quanto riguarda il tasso di mortalità. È un fungo che resistente ai farmaci, provoca morte e agonia.
Il trattamento a base di echinocandine che è stato posto in essere contro il male contagioso, non è riuscito ad abbatterlo. Il nome del fungo è Candida Auris: lo si ritrova nella pelle, tratto urogenitale, in quello respiratorio, ed è difficile da individuare in laboratorio. In ogni caso, la mortalità è del 50% ed avviene entro i 90 giorni dall’infezione. È stato scoperto e diffuso nel 2009 da una paziente giapponese, lo aveva nell’orecchio, appunto “auris”. Ma l’origine documentata risalirebbe nel 1996 ad un campione di coreani.
Come lo si riconoscerebbe? Mediante coltura del sangue e di liquidi corporei. Anche se come già detto, potrebbe essere confusa con altre tipologie di candida. La sua letalità si aggrava anche per questo. È molto infettivo, basta il contatto con le persone che l’hanno contratto per venir contaminati. Febbre e brividi intensi sono solo alcuni dei sintomi che affliggono.
Inoltre, causa dolorose otiti, infezioni che non guariscono, senza dimenticare quelle del torrente ematico, ed infine può provocare danni a polmoni e vescica. Chi credeva che dopo il Covid-19 non sarebbero più comparse minacce?