Gli atteggiamenti svalutanti di amici e parenti possono distruggerti psicologicamente: come riconoscerli e proteggersi.
Le relazioni sono tutte complicate, siano esse sentimentali oppure familiari o di amicizia. Spesso nella quotidianità subentrano meccanismi di autodifesa che portano una persona a cercare di demolire l’altro per proteggere se stesso. Non si tratta in molti casi di un atteggiamento volontario, ma di un meccanismo inconscio.
Spesso si pensa che i maltrattamenti siano solo quelli fisici o che sul piano verbale riguardino solamente esplosioni di rabbia e comportamenti vessatori. Si sottovaluta dunque quella tipologia di atteggiamenti che vengono chiamati svalutanti e che se sulle prime hanno un impatto relativo sulla psiche e l’autostima della vittima, con il passare del tempo possono causare danni gravi.
Una simile dinamica si verifica spesso nelle relazioni sentimentali, ma non è un comportamento esclusivo di coniugi e fidanzati. A cercare di svalutarvi potrebbe essere benissimo uno dei vostri genitori, un fratello o un amico. Alla base di questo atteggiamento c’è un insicurezza di fondo, chi lo applica è solitamente una persona che non si sente adeguata al contesto e cerca in questo modo di diminuire l’importanza e le capacità di chi gli sta intorno. In questo modo si protegge idealmente da un possibile allontanamento.
Dicevamo che si tratta di una dinamica tipica delle relazioni sentimentali, specialmente di quelle che non poggiano su basi solide. Spesso nella fase iniziale di un rapporto, quella dell’infatuazione (o innamoramento), i fidanzati esaltano sino all’eccesso le qualità della persona con cui stanno. In questa fase non ci si accorge dei difetti e si pensa che il partner sia tendenzialmente perfetto.
Superata la fase dell’innamoramento si tende a guardare il partner in maniera oggettiva. Quando sono chiari finalmente anche i difetti, ci si approccia al partner con maggiore distacco e può succedere che sorga il desiderio di lasciarlo. Prima che questo desiderio si concretizzi consciamente, il partner deluso potrebbe cominciare ad avere atteggiamenti svalutanti. Come detto si tratta di un meccanismo di difesa, poiché svalutando la persona con cui si sta, si cerca rendere meno traumatica l’eventuale separazione.
Per fare un esempio, chi applica un simile comportamento tende a sminuire sia gli interessi che i successi della persona con cui sta. In pratica ogni risultato raggiunto viene minimizzato e ogni interesse dell’altro viene fatto apparire come stupido e insignificante. La vittima di questi atteggiamenti sviluppa un meccanismo di sofferenza e dolore emotivo, ma anche di forte ansia e insicurezza.
Gli atteggiamenti svalutanti sono tipici di personalità narcisistiche e manipolatorie. Non pensate che questi siano insulti nel senso stretto del termine. Si tratta di meccanismi più attivi, in cui la persona cerca sempre di colpire nel vivo la propria vittima, scegliendo quegli argomenti e quei giudizi che colpiscono maggiormente nel profondo.
Quando ci si trova in una simile situazione, l’unica cosa che si può fare è cercare di alzare un muro difensivo, fissare dei limiti che il partner non può e non deve superare. Attraverso il dialogo si può cercare di mettere nuovamente la relazione sui binari giusti. Se però questo non dovesse funzionare, l’unica scelta che vi rimane è tagliare i ponti.
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