Andrea Piazzolla, il racconto shock che ha lasciato tutti senza parole: “Tre colpi”. L’erede di Gina Lollobrigida è oramai bersaglio di minacce
Gina Lollobrigida ci ha lasciato pochi mesi fa, lasciando un vuoto incolmabile non solo nei cuori dei suoi fan ma in modo particolare in quelli di tutti coloro che le volevano bene e che le sono stati vicini fino agli ultimi momenti della sua vita.
Come sappiamo bene tutti, negli ultimi 14 anni al fianco di Gina ci è sempre stato lui: Andrea Piazzola. Era il suo factotum ed è rimasto con lei sempre, sia nei momenti pubblici che in quelli privati, quando la famiglia di lei era assente. Gina lo considerava praticamente un parente, anzi, un figlio: infatti gli faceva sempre tantissimi regali che certamente gli facevano comodo. Lei riteneva che lui li meritasse, perché è sempre stato presente per lei e le ha voluto un bene dell’anima.
Anche lui lo ha raccontato in una lunga intervista che ha deciso di rilasciare al settimanale Gente: “La Ferrari e la Ford le ho rivendute, rispettivamente, vado a memoria, per 225 mila e 90 mila euro” e non è finita qui: “In più c’è stato un bonifico dal conto di Gina a favore dei miei genitori, di 271 mila euro, per estinguere il mutuo della casa. In totale parliamo di circa seicentomila euro”.
In una lunga intervista che ha rilasciato al settimanale ha parlato anche di Andrea Niko Skaofic, il figlio di Gina nato dal matrimonio con Milko. Dopo il divorzio, il figlio decise di trasferirsi negli Stati Uniti con suo padre e il rapporto con la madre non si è più rinsaldato. Andrea ha avuto da ridire anche su di lui: “Com’era? In due parole: sangue freddo. Non ho mai visto da parte sua una manifestazione di amore e dolcezza nei confronti della sua mamma“.
Stare vicino a Gina non è sempre stato facile, infatti Andrea ha raccontato di alcuni episodi piuttosto inquietanti che sono avvenuti negli anni nel suo lavoro al fianco di Gina. Il primo episodio è avvenuto nel 2017, mentre tornava alla villa da una serata. Trovò il cancello aperto e qui accadde il tutto: “Ho visto una persona a una quarantina di metri, una fiammata, e sentito tre colpi. Erano a salve, perché la macchina era intonsa e nemmeno io sono stato colpito“. Successivamente, scoprì che quei colpi e quelle minacce erano rivolte a lui.
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