In arrivo il bonus che vale quasi 300 euro per ogni figlio. Vediamo chi può ottenerlo, come fare e soprattutto a quanto ammonta esattamente.
L’Inps offre la possibilità ai genitori, con bambini che non superano tre anni, di accedere ad un bonus che arriva quasi a 300 euro.
Si tratta di un trattamento economico che può essere sfruttato per affrontare le spese collegate all’asilo nido oppure come contributo per far accedere il bambino ad un tipo di supporto domiciliare per coloro che non possono, per motivi di salute, andare all’asilo.
L’Inps ha dettato anche alcune regole per poter accedere a questo bonus: i bambini non devono aver compiuto il terzo anno di età alla fine di questo anno. Da evidenziare anche che il Bonus asilo nido è di 272 euro è cumulabile con l’assegno unico. Rispetto al quantum, esso viene determinato in base al reddito della famiglia. E infatti, può raggiungere fino a 3000 euro ogni anno, pari dunque a 272,72 al mese per 11 mesi. C’è un’altra condizione da rispettare: la famiglia non deve superare l’ISEE di 25 mila euro. Per coloro che lo superano, dunque, vi è l’impossibilità di accedervi.
Quando il bonus asilo nido diminuisce
Il quantum del bonus cambia a seconda all’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) di chi lo richiede. In particolare, il bonus viene stimato a 2.500 euro all’anno (equivalenti a 227,27 euro al mese) per chi deposita all’Inps un ISEE tra 25.000 e 40.000 euro, mentre l’importo si abbassa a 1.500 euro annui (o 136,36 euro al mese) per chi sfora la soglia indicata dall’Istituto.
Da tenere in considerazione l’ipotesi in cui il richiedente non fornisce alcun Isee: in questo caso, viene fissato un importo massimo che coincide con 1500 euro all’anno. Tradotto in mesi, si potranno avere circa 136 euro al mese per il bonus asilo nido.
Da sapere sono anche le funzioni e le finalità per cui il trattamento economico può essere utilizzato: l’Inps chiarisce che con la somma si possono sostenere spese per l’asilo nido, senza badare se sia di natura pubblica o privata. L’aspetto importante è sempre scrivere nella richiesta se effettivamente si tratta di soldi che verranno spesi per l’asilo nido oppure per sostenere gli studi domiciliari a causa di patologie che non consentono al bambino di frequentare regolarmente il plesso scolastico.
