Per gli esperti “diventerà la prima causa di morte al mondo. Sarà più letale della pandemia che abbiamo vissuto”.
La pandemia da Covid-19 potrebbe essere stata solo l’inizio di una nuova, inquietante epoca. Proprio quando pensavamo di esserci messi alle spalle quel drammatico periodo, ecco un altro pericolo segnalato dai medici: la Candida Auris. Cos’è e come si riconosce? Tutto quello che c’è sa sapere su questa nuova minaccia sanitaria.
Circa tre anni fa, di questi tempi, eravamo rinchiusi in casa. Il periodo più duro e difficile del lockdown, necessario per arginare la pandemia da Covid-19. Oggi, dopo tre anni, anche grazie ai vaccini e alle misure di protezione, la situazione sembra essere sotto controllo.
Ma sono tante le nuove malattie che spaventano. La globalizzazione, la possibilità di spostarsi in tutto il mondo con grande facilità rispetto al passato, consentono la divulgazione delle malattie a macchia d’olio.
E così, negli ultimi mesi, abbiamo sentito parlare di aviaria, ma anche di vaiolo delle scimmie. Più recentemente di ebola e della sua variante, il morbo di Marburg. Ora, però, c’è qualcosa che spaventa ulteriormente. Anche perché sarebbe presente nel nostro Paese già da tempo: la Candida auris. Scopriamo insieme cos’è.
La Candida auris: cos’è e come riconoscerla
La Candida auris è un fungo isolato per la prima volta nel 2009 in Giappone dall’orecchio di una donna. L’Istituto Superiore di Sanità lo considera una seria minaccia per la salute globale. Innanzitutto perché è difficile da individuare, per via del fatto che non tutti i laboratori sono attrezzati adeguatamente per farlo.
Inoltre, la Candida auris è spesso resistente a più farmaci antimicotici tra quelli comunemente utilizzati per trattare le infezioni da Candida. A volte il fungo è asintomatico, si può essere infetti senza saperlo e, quindi, propagarlo in maniera indiscriminata. Si trasmette molto facilmente, attraverso il contatto con superfici infette.
I quadri clinici più frequentemente riscontrati nelle infezioni del fungo sono infezioni del torrente ematico, infezioni intra-addominali, infezioni di ferite e otiti. Il fungo è presente in Italia fin dal 2019. Generalmente non dà problemi gravissimi, tuttavia nei soggetti immunodepressi può creare non pochi problemi, fino a essere letale.
Questo oggi. Ma, il tempo, purtroppo, non gioca dalla nostra parte. A causa della sua resistenza ai farmaci l’Organizzazione mondiale della Sanità prevede, per l’antibioticoresistenza, milioni di morti entro il 2050. Per gli esperti “diventerà la prima causa di morte al mondo. Sarà più letale della pandemia che abbiamo vissuto”. Si sta lavorando a un vaccino, ma ancora è presto per poterne capire l’efficacia.