Se gli americani hanno esportato in tutto il mondo Halloween con la tipica frase “dolcetto o scherzetto”, quello che non hanno sicuramente è il Carnevale, una tradizione molto più antica che si perde nella notte dei tempi.
Sappiamo quanto l’Italia sia ricca di folklore e di feste che rimandano ad antiche usanze, di sfondo religioso o pagano. Che provenga dalle dionisiache greche (le antesterie) o dai saturnali romani, il Carnevale è sempre molto atteso e non solo dai bambini. Chi più chi meno, tutti festeggiano il Carnevale e ci sono zone d’Italia che hanno fatto di questa ricorrenza, il proprio fiore all’occhiello: l’evento che incuriosisce e attrae visitatori da tutto il mondo. Quello che forse più si ricorda è il celebre Carnevale di Venezia. Ma forse non tutti sanno che ci sono altri Carnevali che sono sempre più storici e di grande rilevanza turistico – culturale. E chi l’ha detto che solo Halloween fa paura?
Partendo dal Sud Italia, nel nostro viaggio ideale alla scoperta delle usanze tipiche del Carnevale, non possiamo fare una tappa nel paesino di Aliano in Basilicata, famoso per aver ospitato l’esilio di Carlo Levi. Qui durante la notte del Martedì Grasso è possibile imbattersi in strane figure che si aggirano nei vicoli del paese. Sono le cosiddette “maschere cornute” costruite con sapienza dalle mani degli artigiani. Essi hanno un aspetto grottesco con i capelli dai colori bizzarri. Nascono per evocare delle creature che sono un po’ demoni e un po’ giullari. Sono i protagonisti di un teatro di strada suggestivo dal nome Fras.
Andando in po’ più su ci spostiamo nel Lazio e precisamente nel borgo di Acquapendente, passando per la Via Francigena, un percorso battuto da molti fedeli per mete spirituali. A Carnevale però cambia sembianze e diventa il regno della sua maschera di tradizione, il Saltaripe, ossia una versione locale di Arlecchino che ama gli scherzi e mangiare le tipiche fregnacce. Per colpa di un amore smisurato per il vino, il Saltaripe, diventa particolarmente dispettoso. La festa coincide infatti con la Sagra della Fregnaccia, una frittella buonissima che viene preparata secondo la tradizione con acqua, farina e grasso di maiale.
Diavoli e battaglie, con il Carnevale
Facciamo un salto in Piemonte e andiamo allo Storico Carnevale d’Ivrea. Qui la tipica festa delle maschere assume tutti i connotati di una battaglia medievale con la tipica e ormai famosissima “Battaglia delle arance”. Il centro storico diventa un campo minato in cui gli arancieri posti su dei carri colpiscono e si difendono dagli arancieri “a terra”. Simulando il tiranno (i carri) e il popolo in strada, si mette in atto una vera e propria gara di squadre che alla fine decreterà il vincitore.
E arriviamo infine nella Valle d’Aosta, la regione più piccola d’Italia. Qui c’è un Carnevale che ha oltre un secolo e che si basa sulla storia leggendaria del ponte romano (simbolo del piccolo centro montano) che vede protagonisti Il Diavolo e San Martino. La festa coinvolge tutto il paese e anche le zone limitrofe e si conclude con il rogo del fantoccio del diavolo nella sera del martedì grasso, appeso al ponte antico in pietra sopra il torrente Lys, già nel giorno della Befana. Mentre il diavolo brucia, si dà il via ad uno spettacolo pirotecnico musicale di alta suggestione che attrae sempre più gli appassionati.