La carne rossa fa bene o fa male? La domanda scaturisce soprattutto se pensiamo ad un’eventuale carenza proteica. Ma è necessario mangiarne oppure posiamo limitare il consumo?
La carenza alimentare di proteine nei paesi “ricchi” è un pericolo scongiurato. La nostra dieta è generalmente legata ad un consumo alimentare che consente di superare la quota consigliata di 1g per kg di peso corporeo. Dunque, possiamo sostenere che la questione “carenza” non è un pericolo. Una dieta equilibrata copre il nostro fabbisogno proteico. Ad esempio, in una donna adulta con un peso di 60 kg e una dieta giornaliera che include, una tazza di latte (5 g), una porzione di pasta (9 g), una michetta di pane (4 g), due secondi piatti (20 g circa), due porzioni di verdure (4 g), due frutti (1 g), la soglia consigliata è raggiunta. Anzi, risulta facile considerare che sia frequente superare questi quantitativi.
È proprio l’eccesso del quantitativo proteico, che invece, desta preoccupazione. Se si esagera con molte proteine l’organismo va in sovraccarico. Infatti, non riesce a depositare gli aminoacidi e i loro metaboliti, primo fra tutti l’azoto. L’azoto, contenuto solo nelle proteine, e non nei carboidrati e nei grassi, quando introdotto in quantità eccessive rispetto al fabbisogno, deve essere eliminato attraverso i reni. Ciò costituisce un super lavoro per gli organi preposti. Se l’azoto sale oltre i livelli sostenibili, alla lunga, può essere pericoloso per la salute. La carne inoltre è associata anche al rischio di ipertensione arteriosa. La patologia risulta associata al consumo prolungato di carne rossa e processata.
Sappiamo che la carne contiene molti grassi saturi. Potenzialmente sono dannosi per la salute. Associati ad un maggior rischio di cardiopatia ischemica, il cancro mammario e il cancro del colon-retto. Certo sono presenti in qualità e quantità variabile a seconda dell’età, della specie, della parte anatomica e dello stato di ingrassamento dell’animale. Tuttavia, se preferiamo carni più magre (petto e coscia di pollo, petto di tacchino, coniglio e maiale magri), introduciamo in quantità maggiore i grassi insaturi “buoni”, e i rischi sono di molto limitati. La differenza fra carne rossa e altri tipi di carne consiste anche nel diverso contenuto di colesterolo. Altra questione riguarda il consumo prolungato che comporta anche un aumento dello stimolo pro-infiammatorio cronico e questo è un dato che non dobbiamo sottovalutare, perché sappiamo che l’infiammazione è il primo processo attraverso il quale si attivano molte patologie organiche croniche.
Insomma, la questione resta controversa, e comunque considerando le informazioni scientifiche ormai in nostro possesso, siamo in grado di affermare che l’eccesso comporta gli squilibri pericolosi per la nostra salute. La scelta più sensata è senza dubbio quella di attenersi ai consigli di medici e dietisti. Il consumo preferibile è di 2-3 pasti alla settimana, alternando la carne rossa magra alla carne bianca. Bilanciare le nostre scelte alimentari significa condizionare il nostro stato di salute. Bisogna tener presente che le malattie metaboliche, quelle cardiovascolari e quelle neoplastiche sono in parte prevenibili. Agire con un corretto stile di vita può fare la differenza!
Piccoli gesti quotidiani possono fare la differenza per vivere in modo più sostenibile, riducendo rifiuti,…
Le nuove riforme fiscali cambiano il panorama delle riscossioni e pignoramenti. Le no vità rivoluzionano…
Stefano De Martino è un ottimo conduttore e ha raggiunto un ottimo successo: ma quanto…
Se la tua doccia sembra sempre sporca perché il silicone è stato attaccato dalla muffa,…
Forse non tutti lo sanno, ma devi scegliere l'acqua minerale a seconda dei medicinali che…
La posizione in cui preferiamo dormire rivela moltissimo su di noi e sulla nostra personalità.…