Depressione e Alzheimer sono due patologie correlate. Pochi sanno in che modo. Chiariamo la causa della confusione nella diagnosi.
Al momento della diagnosi, la depressione e il morbo di Alzheimer spesso sono confusi. Questo perché condividono sintomi simili. Ad esempio, lo stato d’animo depresso quasi tutto il giorno, il pianto e la perdita di interesse in tutte le attività. Ma anche insonnia e/o ipersonnia, stato di agitazione e pensieri di morte.
Sebbene, l’Alzheimer e la depressione abbiano caratteristiche affini, si riscontrano, però, delle differenze sostanziali. Infatti, bisogna subito chiarire che, un episodio depressivo può verificarsi in qualsiasi momento della vita. La malattia di Alzheimer, invece, compare in genere intorno alla seconda metà della vita. Di fondamentale importanza, ai fini delle cure, è distinguere i criteri diagnostici delle due patologie e non rischiare di confonderne i sintomi.
La differenza maggiore tra le due malattie sta nella loro origine. Ipotesi sull’origine della depressione confermerebbero una iperattivazione dell’asse dello stress. Anche attribuita a una disregolazione della produzione e del livello dei neurotrasmettitori. Parliamo di serotonina, dopamina e norepinefrina.
L’ Alzheimer, invece, sembrerebbe essere legata all’alterazione del metabolismo di una proteina. Si tratta della beta amiloide. Questa ad un certo punto nella vita di alcune persone inizia a venire metabolizzata in modo alterato. Porta alla formazione di una sostanza neurotossica. Le cause di questa alterazione non sono conosciute, ma di certo non sono le stesse ricollocabili alla depressione.
L’importanza della diagnosi veloce
La confusione tra le due malattie nasce dal fatto che la malattia di Alzheimer inizia con un periodo di depressione. Questo genera un rallentamento della diagnosi. Spesso i sintomi vengono confusi. Inoltre, il 50% delle persone con malattia di Alzheimer soffre anche di depressione.
Ciò può portare ad un peggioramento della situazione. Infatti il paziente depresso può perdere la voglia di allenare la memoria. Accettare la diagnosi di malattia di Alzheimer non è cosa facile. Il percorso della malattia comporta di affrontare pensieri dolorosi. Il declino cognitivo che caratterizza lo stadio più difficile fa paura ai pazienti. Per questi ultimi è fondamentale l’aiuto delle persone vicine.
Per sconfiggere la depressione e scongiurare ogni dubbio la diagnosi veloce può cambiare davvero le cose. La persona che presenta sintomi va innanzitutto portata dal medico curante. Sarà il medico a indirizzarla poi verso uno psichiatra o uno psicologo per un trattamento antidepressivo. La visita specialistica del neurologo, poi, può consentire di escludere, con esami specifici, il morbo di Alzheimer.
Le persone amiche e i cari possono fare la differenza nel trattamento di queste patologie. Si può, ad esempio, aiutare la persona ammalata con stimoli e proposte di attività da svolgere insieme. L’ascolto e il dialogo sono di grande supporto per il paziente affetto da depressione. Ricollocare la mente nella dimensione reale, aiuta ad allontanare brutti pensieri e apre un varco verso la strada della guarigione.