Se moglie e marito hanno un conto cointestato, come funziona la detrazione? E’ a vantaggio dell’uno, dell’altra o di entrambi?
È la stagione delle dichiarazioni dei redditi. Dal 2 maggio 2023, tutti contribuenti possono consultare il modello 730/2023 precompilato reso disponibile dall’Agenzia delle Entrate.
Non bisogna fare nulla, perché tutti i dati necessari sono già stati inseriti automaticamente dall’amministrazione finanziaria. Nel compilare il modello 730/2023 l’importante è evitare errori che potrebbero costare le detrazioni a cui si ha diritto.
Ma cosa succede se vengono pagate le spese utilizzando un conto cointestato? Come può il contribuente assicurarsi di ottenere ancora i benefici che merita? Vogliamo ricordare a chi legge che la scadenza per l’invio del modulo 730 è il 30 settembre. Quest’anno, tuttavia, è stata posticipata al 2 ottobre perché quella originaria cade di sabato.
Ma, prima di inviare il modulo all’Agenzia delle Entrate, arriveranno prima i rimborsi dell’Irpef. Ora, per coloro che hanno un conto corrente cointestato, ci sono alcune regole specifiche che devono seguire. Andiamo a vederle.
Detrazione spese conto cointestato: chi è il beneficiario?
Quando si tratta di effettuare pagamenti da un conto corrente condiviso, la detrazione è dovuta alla persona responsabile delle spese effettive.
Questi fondi sono giustamente dovuti alla persona il cui nome e codice fiscale, sono esplicitamente indicati sia nel bonifico bancario che nelle fatture accompagnatorie. Ma, soltanto perché si ha un conto corrente cointestato non significa che non si ha diritto al rimborso dell’IRPEF.
Questo concetto è stato chiarito sia nella circolare n. 19/E/2020 dell’Agenzia delle Entrate e nei chiarimenti del MEF, giunti in risposta alla tanto dibattuta sentenza n. 104/21 della Commissione Tributaria Provinciale di Perugia. La sentenza suggeriva che la detrazione sarebbe stata solo la metà di quanto dovrebbe essere. Quindi, chiunque sia indicato sui documenti fiscali per acquisti o servizi, deve compilare il modello 730 per tutte le spese effettuate nel 2022 attraverso un conto condiviso.
In base a quanto detto fin qui, è chiaro e lampante che il semplice fatto di avere un conto cointestato non è condizione che impedisce, a colui che ha pagato le spese, di ottenere la detrazione IRPEF.
Ci sono, invece, due fattori che sono molto importanti, ossia effettuare un pagamento con un mezzo tracciabile e mettere da parte di giustificativi di spesa. Ciò vuol dire che è di fondamentale importanza conservare documenti come ricevute, scontrini e quietanze di pagamento inerenti alle spese deducibili e detraibili.
Il riferimento è alla documentazione delle spese sostenute lo scorso anno, ossia documenti attestanti l’avvenuto pagamento con mezzi tracciabili. Poi ci sono gli F24 inerenti ai versamenti d’imposta effettuati e, eventualmente, un contratto di affitto.