La direttiva europea prevede l’adeguamento della classe energetica degli immobili entro il 2030, ma quali sono i costi che dovremo sostenere per raggiungere la classe E?
La nuova direttiva UE relativa all’adeguamento dal punto di vista energetico degli immobili, entro il 2030, rappresenta una svolta green di non poco conto e, tanto se ne sta parlando in questo periodo. Ma la domanda che in tanti si pongono è: quali saranno le conseguenze dal punto di vista dei costi? Ovvero, quali spese bisognerà obbligatoriamente sostenere per poterla rispettare?
Il processo di ‘trasformazione’ di una casa in casa green ha una scadenza: entro sette anni bisognerà, infatti, raggiungere, per il proprio immobile, la classe energetica E. Successivamente, vi saranno altri tre anni di tempo per arrivare alla D. Ma, le prime novità arriveranno già dal 1 gennaio 2024, data entro la quale è previsto lo stop delle caldaie a gas.
Adeguamento dal punto di vista energetico, le scadenze secondo la direttiva Ue
Occorre sottolineare che vi sono ancora margini dal punto di vista temporale, dal momento che il testo non è ancora definitivo. La direttiva europea sta certamente scatenando non poche preoccupazioni negli italiani. Prevede che la stragrande maggioranza degli edifici residenziali, fatta eccezione molto probabilmente per gli immobili con un interesse storico, abbassino la loro classe energetica portandola almeno alla E. Con l’ambizioso obiettivo di arrivare a zero emissioni entro il 2050.
Questo comporterà una fitta serie di interventi a cominciare dalla sostituzione delle caldaie e degli infissi, dall’installazione di pannelli fotovoltaici e del cappotto. Con una spesa media stimata da Enea, per un condominio con circa venti appartamenti, di 30mila euro per abitazione, oltre un terzo dei quali da spendere per la sola sostituzione degli infissi ed il 60% della spesa totale per la coibentazione dell’appartamento. E, terzo punto fondamentale, gli Stati membri dell’Ue dovranno recepire la direttiva che, a partire dal prossimo 1° gennaio, vieta l’installazione di caldaie a combustibili fossili. Pertanto, anche le caldaie andranno sostituite con innovativi modelli green.
Quali sono i costi per ogni abitazione
A stimare una spesa media ci ha pensato l’Associazione delle organizzazioni di ingegneria, architettura e di consulenza tecnico-economica (Oice) di Confindustria. Hanno stimato un costo per ogni proprietario di un’abitazione, pari a 44-55mila euro solo per potersi mettere in regola nell’ottica dell’efficienza energetica. Un esempio? Il passaggio da classe G a D per un edificio degli anni ’80, con cinque piani ed una superficie media per appartamento di 105 metri quadri, il costo minimo medio ammonterà a 40mila euro per abitazione solo per l’isolamento. Cifra alla quale andrebbero aggiunti altri 20mila euro per caldaie, impianto fotovoltaico e infissi. E, a chiudere il cerchio, i costi per la manodopera, le spese tecniche e l’Iva al 10%.
Insomma, un vero e proprio salasso, con il rischio di arrivare a dover aggiungere altri 55mila euro in più per l’eventuale adeguamento dal punto di vista sismico. Per tale ragione, sono state molteplici le richieste all’Unione Europea di rendere il processo ancor più graduale e dilatato nel tempo.