Donna paralizzata avrà di nuovo la sua vera voce, grazie a un progetto con l’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale ha fatto davvero dei passi da gigante e negli ultimi anni, grazie a questa, riusciamo a fare tantissime cose. Solo di recente, infatti, questa si è imposta nella nostra quotidianità aiutandoci a svolgere più semplicemente alcune cose. L’IA ha cambiato per sempre il modo di rapportarci con la tecnologia.
Basti pensare alla nascita delle chatbot, di programmi per creare ed elaborare immagini semplicemente dando dei comandi alla macchina, fino alle trovate di voler riprodurre con l’intelligenza artificiale la voce dei defunti. Ancora di più, questo è un grande aiuto verso le persone che soffrono di disabilità.
Una donna paralizzata ora può parlare grazie all’IA
Ci sono forme di disabilità molto gravi che costringono le persone a dover restare paralizzate tutta la vita. La tecnologia aiuta loro a poter svolgere i compiti quotidiani, come addirittura parlare. Fino ad ora, molti disabili hanno potuto parlare grazie ad un apposito computer che legge ciò che viene dettato dal cervello.
Ora la scienza è andata ancora più in fondo con un progetto dell’Università della California, dove una donna finalmente potrà parlare con l’Intelligenza artificiale. La paziente, che a 30 anni ha avuto un ictus al tronco encefalico rimanendo paralizzata completamente, non potendo nemmeno più fare espressioni. Ora, grazie a un progetto, la mimica facciale e il linguaggio vengono sintetizzati e riprodotti perfettamente.
Edward Chang, capo del dipartimento di neurochirurgia dell’Università della California, ha dedicato più di 10 anni alla tecnologia conosciuta come interfaccia cervello-computer, per superare la sindrome locked-in che immobilizza tutti i muscoli e impedisce anche la mimica, oltre alla parola.
Grazie al suo team, sono stati interpretati i segnali celebrali di Ann consentendole di svolgere sia le mimiche facciali e che il linguaggio. Per raggiungere questo obiettivo le sono stati piantati degli elettrodi in grado di captare i segnali che vengono raccolti in un computer.
Il progetto è durato diverse settimane, dove la paziente ha ripetuto mentalmente 1.024 vocaboli, permettendo al computer di identificare i modelli di attività celebrale correlati ai suoni linguistici di base. Invece di insegnare all’IA a riconoscere parole intere, gli scienziati hanno creato un sistema che decodifica le parole in fonemi. Ciò permette di decifrare qualsiasi parola in inglese, rendendo il sistema ancora più accurato.
La voce di Ann è, inoltre, simile a quella che aveva prima della malattia, grazie a un sistema che è riuscito a catturarla attraverso un vecchio video del suo matrimonio. Ora, grazie a questa sensazionale scoperta, anche Ann potrà finalmente parlare.