Una donna foggiana non ha potuto usufruire della sua eredità e, secondo la Banca d’Italia, non potrà farlo nemmeno in futuro.
Si tratta di una di quelle storie che avrebbe potuto verificarsi soltanto in Italia, dato che proprio in Italia è in vigore una norma che in altri Paesi europei non sussiste.
A farne le spese – almeno in tempi recenti – è stata un’anziana donna foggiana che ha ereditato oltre 480 milioni di vecchie Lire da un anzianissimo zio. L’uomo, che non aveva congiunti o eredi diretti, non aveva indicato la donna come erede unica, ma la burocrazia ha rintracciato la donna informandola del fatto che c’era un ingente deposito di contanti custodito in banca a nome di suo zio.
L’uomo non si è mai preoccupato di chiedere il cambio da lire in Euro nel corso degli ultimi 25 anni, quindi le banconote sono rimaste intoccate all’interno delle cassette di sicurezza della sua banca fino a che l’uomo non è deceduto.
Perché la signora non può ereditare la sua fortuna?
L’introduzione della moneta unica in tutta l’eurozona avvenne il 1° Gennaio 1999. Prima di allora le varie banche nazionali avevano preparato il terreno a una transizione che avrebbe fatto la storia e che avrebbe avuto un impatto molto importante sulla vita quotidiana di milioni e milioni di europei.
Nel periodo immediatamente successivo all’introduzione dell’Euro i prezzi schizzarono alle stelle: moltissimi speculatori disonesti – soprattutto commercianti – corressero i prezzi al rialzo approfittando della confusione sul cambio Lire – Euro. Per fare un esempio concreto, i beni venduti fino a quel momento a 1.000 Lire, furono venduti a 1 Euro, il cui valore era pari quasi al doppio.
Forse proprio a causa di questa completa sfiducia nella nuova moneta l’anziano milionario decise di non far cambiare i propri contanti. Secondo la legge avrebbe avuto tempo per i dieci anni successivi: una finestra temporale estremamente ampia dopo la quale la Banca d’Italia non avrebbe più fornito Euro in cambio di Lire.
Oggi l’ereditiera foggiana si trova a perdere quasi 25.000 € per una scelta non sua: quando ha chiesto il cambio Lire – Euro alla Banca d’Italia naturalmente le è stato detto che non è possibile. Questa norma vale solo in Italia, dal momento che in molti altri Paesi Europei ancora oggi è assolutamente possibile cambiare in Euro i contanti del vecchio conio nazionale.
Proprio in virtù di questo Elena Caparello, avvocata dell’associazione GiustItalia, ha fatto sapere di essersi incaricata del caso della donna e di aver inviato una diffida alla Banca d’Italia allo scopo di aggirare la norma italiana e far valere la consuetudine europea anche nel nostro Paese. Se il giudice dovesse decidere di consentire il cambio si tratterebbe di un precedente fondamentale e moltissimi italiani potrebbero recuperare piccole fortune congelate da oltre un decennio.