Quanto durano le tue pennichelle? Rimani sotto questa soglia per non causare problemi alla tua salute metabolica.
In tutti i paesi mediterranei il sonnellino pomeridiano è una tradizione: prediletto da bambini e anziani, talvolta anche gli adulti (impegni permettendo) si concedono qualche momento di riposo dopo pranzo, quando le fatiche digestive ci consentono di fare poco altro, specie se la giornata è molto calda.
I ritmi della vita moderna sono asfissianti, e concedersi una pennichella può essere un ottimo modo per rimettersi in forze. Un sonnellino infatti può avere molti effetti benefici: aumenta le capacità cognitive e mnemoniche, aiuta ad avere più energia per la seconda parte della giornata, diminuisce i livelli di stress.
Esistono almeno 3 tipi di sonnellino, a seconda della durata: il più celebre è senza dubbio la siesta, praticato dagli spagnoli fin dal dopoguerra, così chiamato perché corrispondente alla sesta ora del giorno. Così gli spagnoli, un po’ come fanno anche gli italiani con la pennichella, si concedono una dormita dalle ore 14 alle 16 per sfuggire alle ore più calde del giorno e lasciare che la digestione avvenga senza l’interferenza energetica di altre attività.
Un altro tipo di sonnellino, il power nap, dura dai 10 ai 20 minuti: il termine viene coniato per normalizzare una breve dormita in ambiente corporate come strumento per aumentare la produttività. Il cat nap dura un po’ di più, e ricorda subito uno dei periodici sonnellini quotidiani dei nostri amici felini, della durata di 20-25 minuti.
I benefici di una pennichella dipendono però molto dalla sua durata: bisogna che non scappi di mano per non provocare danni a lungo termine. Qual è la durata perfetta per un sonnellino, quella che fa in modo che non ci svegliamo più stanchi di prima? Le Università di Guadalajara, Messico e di Murcia, Spagna, hanno condotto uno studio su 3000 soggetti per scoprire quali sono gli effetti a breve e lungo termine del sonnellino a seconda della durata.
Viene fuori che il sonnellino non dovrebbe mai durare più di 30 minuti: sì a power nap e cat nap, quindi, ma superare quella soglia vuol dire andare incontro a disturbi del ciclo di sonno notturno e metabolici. Chi dorme più di 30 minuti nel pomeriggio è più predisposto ad avere problemi di sindrome metabolica, un quadro medico complesso in cui si presentano insieme diabete, pressione alta e obesità.
Lo studio ha evidenziato anche che chi dorme meno di 30 minuti raccoglie tutti i benefici della pennichella: pressione sanguigna più bassa, nessun problema di sindrome metabolica, un livello più basso di zuccheri nel sangue. Via libera dunque alla pennichella, anche se assumi caffè dopo pranzo: sembra controintuitivo assumere caffeina per poi dormire, ma ti farà piacere sapere che il caffè agisce dopo circa 20 minuti, fornendo la finestra ideale per il riposino perfetto se assunto appena dopo pranzo.
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