Milko Skofic, figlio di Gina Lollobrigida, ha finalmente svelato la verità su quello che rimane dell’eredità di sua madre: la storia è sconvolgente.
Negli ultimi dieci anni della sua vita Gina Lollobrigida si è affidata completamente a un giovane assistente. Andrea Piazzolla è riuscito a prendere gradualmente il controllo della vita dell’attrice e, secondo il figlio, è stato proprio lui a mandare completamente in fumo il gigantesco patrimonio di sua madre.
Lo ha raccontato per la prima volta a Pomeriggio Cinque, in una lunga e dolorosa intervista rilasciata a Barbara D’Urso. Prima di questo racconto televisivo Milko aveva deciso di non rilasciare alcuna dichiarazione, preferendo riferire direttamente ai giudici le prove che aveva raccolto intorno alla figura e all’operato di Piazzolla.
Se effettivamente Andrea Piazzolla si è reso colpevole di circonvenzione di incapace sarà il giudice a stabilirlo ma, dal punto di vista di Milko, le prove sono incontrovertibili.
Mentre era ancora sposato con sua moglie, Milko Skofic viveva nella villa di Gina Lollobrigida e lì è cresciuto anche il nipote Dimitri fino a che, con un’ingiunzione di sfratto, Andrea Piazzolla non decise di liberarsi della ex nuora e del nipote di Gina. Vivendo per così tanti anni vicino a sua madre, Milko Skofic conosceva perfettamente sia il carattere sia le abitudini di Gina, quindi ha potuto notare con molta facilità gli improvvisi cambiamenti e le decisioni inspiegabili che l’attrice aveva cominciato a prendere da un certo momento in poi.
Uno dei primi campanelli d’allarme si verificò quando Milko trovò una fattura da 117.000 Euro nella cassetta della posta di sua madre. Si trattava dell’acquisto di un’auto di lusso eseguito a nome di Gina, ma l’attrice era sempre stata molto oculata nelle spese e di certo non aveva mai avuto la passione per le auto sportive. Quando Milko chiese spiegazioni la madre rispose: “Andrea è un genio, compra le macchine e poi le rivende”. Era chiaro quindi che Piazzolla stesse utilizzando i soldi di Gina per fare manovre commerciali non esattamente limpide.
Questo sfruttamento del patrimonio della Lollobrigida venne applicato ad ampio raggio su tutti i suoi averi. L’attrice possedeva un conto bancario molto ricco a Montecarlo: con quei soldi, secondo Milko, Gina avrebbe potuto vivere per tutta la vita in maniera tranquilla e più che dignitosa. Oggi di quel denaro non c’è più traccia, mentre nei conti bancari di Gina a Roma sono rimasti in tutto 100 Euro.
Anche i mobili di antiquariato che Gina aveva collezionato per gran parte della vita nel 2020 furono messi all’asta e Milko venne avvertito da un informatore anonimo di quello che stava succedendo. I mobili vennero effettivamente venduti e, per il figlio, anche quella fu una manovra di Piazzolla che, nel frattempo, aveva raccontato a Gina Lollobrigida di avere una malattia terminale, cosa ovviamente non vera.
Oggi del gigantesco patrimonio di Gina rimane soltanto una grande villa in cui però manca l’elettricità (Piazzolla non ha mai pagato una bolletta di 40.000 Euro) e la luce venne staccata, e un appartamento – studio in cui Gina conservava tutte le opere del suo lavoro di scultrice.
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