Individuato uno schema di dodici sintomi che potrebbe celare il Long Covid: ecco quali sono
Tre anni fa, come oggi, stavamo uscendo dal primo drammatico, lunghissimo, lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19. Mesi difficili, inquietanti, che mai avremmo pensato di poter vivere. A distanza di tre anni, la situazione sembra essere tornata alla normalità. Ma attenzione, perché il Covid potrebbe lasciare strascichi su di noi. Ecco i sintomi da non sottovalutare.
Non v’è dubbio alcuno rispetto al fatto che la pandemia da Covid-19 abbia cambiato le nostre vite. Siamo stati catapultati in una dimensione che mai avremmo immaginato di vivere. Confinati in casa, senza la possibilità di vedere amici e parenti. Senza poter più viaggiare.
E che dire, ovviamente, della preoccupazione di tipo sanitario? I primi mesi, soprattutto, sembravano scenari da fine del mondo. Nel tempo, fortunatamente, la scienza è riuscita a darci risposte, con i vaccini che hanno sicuramente contribuito a farci uscire prima dall’incubo.
E, oggi che il peggio sembra essere passato, ripensiamo a quel periodo come qualcosa di lontano. Ma sbagliamo. Perché il Covid-19 può ancora far male. Non in senso assoluto, con l’infezione. Ma con i suoi strascichi. Sul corpo e sulla mente. Ecco i dodici sintomi che potrebbero celare l’esistenza del Long Covid in noi.
I sintomi del Long Covid
Si tratta di uno schema di sintomi individuato da uno studio pubblicato su Jama da un team del Massachusetts General Brigham. Ma, ovviamente, come sempre accade quando parliamo di salute e medicina, il consiglio è sempre quello di affidarsi a professionisti del settore prima di fare diagnosi. No ai ciarlatani, né alle cure fai-da-te.
Il 15% di chi ha avuto il Covid, infatti, secondo lo studio, ha sviluppato dei sintomi, talvolta durevoli anche per un paio di anni. Lo studio è stato condotto su quasi diecimila pazienti e ha segnalato questa sintomatologia individuabile come Long Covid.
In primis un malessere post-sforzo, cioè sintomi che peggiorano dopo una minore attività fisica o mentale). In generale, molti pazienti hanno segnalato una fatica anomala e ingiustificata. Ricordiamo poi che, soprattutto in una prima fase, uno dei campanelli d’allarme del Covid era l’alterazione dell’olfatto e del gusto. Ebbene, alcuni continuano ad avere questi due problemi. Ancora, a distanza di tempo, alcuni segnalano tosse cronica. Ma anche sete eccessiva e problemi gastrointestinali.
Da non sottovalutare, poi, problemi come dolore al petto e palpitazioni. In questi caso, come negli altri, è bene comunque fare degli esami accurati per escludere la sussistenza di altre problematiche di tipo cardiaco.
Con riferimento agli effetti sulla sfera psicologica ed emotiva, diversi pazienti hanno segnalato un sintomo indicato come “nebbia cerebrale”, quindi grande difficoltà a concentrarsi o ricordare le cose. Infine, vertigini, che, a volte, sono associate a movimenti anomali come tremori e un desiderio sessuale diminuito. In tutti i casi, il consiglio è quello di non allarmarvi. Ma, allo stesso tempo, quello di non sottovalutare alcunché.