Dopo la vittoria del Festival di Sanremo ed anni di grande successo, Povia si è un po’ eclissato. Ecco cosa fa oggi
Nato a Milano nel 1972, Povia raggiunge il successo grazie al Festival di Sanremo 2006, che vince con il brano Vorrei avere il becco. Fin da subito apprezzato per la semplicità dei suoi testi, che però non escludeva anche una certa profondità. Oggi è spesso al centro di grosse polemiche soprattutto per alcune sue opinioni, espresse dall’artista stesso sui propri canali social. Eccolo infatti oggi, a distanza di quasi vent’anni dalla vittoria di Sanremo.
Sono due le canzoni con le quali ha raggiunto tutt’Italia, Povia. Una è quella che gli ha fatto vincere il Festival di Sanremo 2006 mentre l’altra è l’intramontabile “I bambini fanno oh”, che è stata in prima posizione nelle classifiche nazionali per ben 19 settimane consecutive. Dal 2013 in poi, però, inizia ad essere ricoperto di polemiche, soprattutto per alcune idee espresse: ecco oggi che vita fa.
Povia, da Sanremo ad oggi: è cambiato tutto
Sono varie le polemiche che già prima del 2010 travolgono Povia. La prima è la scelta, nel 2009, di partecipare al Festival di Sanremo con il brano La Verità, ispirato alla vicenda di Eluana Englaro che, secondo i primi ascolti, sembrava essere contrario all’eutanasia per poi rivelarsi in realtà non schierato.
Nel 2013, poi, inizia a manifestare posizioni apertamente complottiste e nello stesso anno inizia a raccogliere i fondi per un album autoprodotto, uscito tre anni dopo, con il titolo Nuovo Contrordine Mondiale. Qui, Povia analizza i temi del debito pubblico, dell’euroscetticismo e della legalizzazione delle droghe leggere.
In questi ultimi giorni, attraverso il proprio profilo Instagram, Povia ha chiesto aiuto ai propri fan con parole dirette e sincere. “Visto il successo dell’anno scorso, anche per quest’anno, essendo ancora tagliato fuori dai grandi circuiti, dalla grande concertazione (…) vi propongo i concerti privati a rimborso spese“. Di fatto, il cantante si propone di mettere a proprie spese l’impianto e la musica dal vivo, mentre i suoi fan si occupano di trovargli una location, un pubblico e un’occasione in cui esibirsi.
L’anno scorso, dice il cantante, ha fatto concerti davanti a 500 persone ma ne ha fatti anche alcuni davanti a mille persone, come a 30. E quest’anno quindi ha voglia di replicare. “Ma sapete qual è il bello? Che in questo caso non dobbiamo rendere conto a nessuno“ aggiunge, con una nota di amarezza verso un sistema dal quale si sente ormai escluso.