Prevenire il cancro al fegato non richiede solo di evitare il consumo di alcol e grassi. Uno studio recente evidenzia il bisogno di evitare una tipologia precisa di bevanda.
A livello globale, guardando le forme di cancro che risultano più letali, quella che colpisce il fegato si trova al terzo posto. In Italia, questo tumore colpisce circa 20 persone ogni 100.000 e si presenta più di frequente negli uomini che nelle donne. Diventa più frequente dopo i 50 anni in entrambi i sessi, in particolare in chi consuma regolarmente alcolici o soffre già di cirrosi epatica.
Uno studio recente però ha voluto approfondire i fattori che favoriscono l’insorgenza del cancro al fegato nelle donne entrate nell’età della menopausa.
La ricerca è stata pubblicata l’otto agosto sulla rivista scientifica JAMA (Journal of American Medical Association) e ha coinvolto ben 98 786 donne di età compresa fra i 50 e i 79 anni. Per svolgere lo studio le partecipanti hanno aderito tra il 1993 e il 1998, ma questo si è concluso solo 3 anni fa, per la precisione il primo marzo del 2020. Con dei questionari si è voluto sondare quante delle donne aderenti al progetto consumassero bibite contenenti zuccheri aggiunti.
Durante questo monitoraggio ventennale, 207 delle partecipanti hanno sviluppato un cancro al fegato e 148 sono decedute per complicazioni legate a malattie epatiche. Dalle analisi è emerso inoltre che la probabilità di sviluppare un tumore epatico aumentava dell’85% per le donne che bevevano più di una bevanda zuccherata al giorno. Per chi si limitava a una sola bibita il rischio era comunque quasi due volte superiore a chi invece le evitava.
Perché le bibite zuccherate rendono vulnerabili al cancro al fegato
Le conclusioni raggiunte sono una buona base di partenza per approfondire questa correlazione fra malattia e bevande ricche di zucchero. In questa categoria sono comprese sia le bibite gassate come Fanta e Coca-Cola che quelle al gusto di frutta, anche se di solito queste ultime sono considerate più sane. Assumere molti zuccheri tende a sovraffaticare quest’organo e a favorire il diabete, una malattia correlata alle neoplasie epatiche.
La dose “sicura” per le donne sopra i cinquant’anni evidenziata dallo studio, sarebbe di massimo tre bevande con zuccheri aggiunti in un mese. Può sembrare poco ma si sa che durante la menopausa si verificano diverse alterazioni a livello ormonale. Queste possono influenzare anche la produzione di insulina, l’ormone che controlla il livello di zuccheri nel sangue. Se non viene prodotta in quantità sufficiente possono presentarsi delle malattie metaboliche e anche la formazione di tumori al fegato.
