La pizza è l’alimento più popolare al mondo. Non c’è nulla che accomuni soggetti di svariate razze e culture, di ogni angolo del pianeta, come l’amore e la passione per la pizza.
Famiglie, bambini, studenti, single, giovani coppie, qualunque sia il modo in cui viene preparata, qualunque sia l’impasto o il condimento, siamo di certo di fronte al concept culinario che non ha confini.
I social ci hanno abituato ad abbattere i muri della comunicazione: ciò che prima avevi il coraggio di fare solo nell’intimità delle tue quattro mura, oggi, senza remore, lo proponi sul web. E magari quella che dieci anni fa sembrava una follia, una assurdità, si tramuta in un video virale che ti rende popolarissimo.
Siamo avvezzi, noi italiani, così legittimamente puristi riguardo a una ricetta che per noi è arte, storia, cultura, dai tempi di lievitazione al condimento, a vederne ormai di tutti i colori in merito alla pizza.
Accettiamo a pieno le varie tecniche regionali, sappiamo bene che una teglia alla romana è un altro mondo rispetto napoletana cotta a legna e non ci sogneremmo di paragonarle. Le amiamo in fondo entrambe alla follia.
Tuttavia “ci parte l’embolo”, quando, da amanti di determinati condimenti, figli di percorsi creati ad arte con le nostre eccellenze gastronomiche, basti pensare solo a mozzarella di bufala dop e pomodorino del piennolo del Vesuvio, per parlare il linguaggio della Campania, scopriamo che oltre confine sulla nostra amata pizza ci mettono davvero di tutto.
Ci siamo pure abituati alla nutella, cosa che 20 anni fa ci avrebbe fatto rabbrividire, il che vuol dire che non siamo pronti a non comprendere ciò che può essere per così dire accettabile. Non c’è dubbio che, per quanto “open mind”, di fronte ad una pizza con ananas o con bastoncini di merluzzo proprio non ce la facciamo. Scuotiamo la testa e “rabbrividiamo” al solo pensiero.
Non è finita qui, perché in rete ci sono video che diventano virali, che suggeriscono “pazzesche” idee per riscaldare la pizza. A tutti piace la “fetta del giorno dopo”, non potete negarlo, chi di noi non ha gustato con piacere gli avanzi di una bella margherita o di una diavola: la pizza a colazione, quella “gelosamente” conservata dalla sera prima, quella che i bambini non hanno finito, è un must, ma nessuno fin ora, aveva mai pensato di scaldarla addirittura usando un ferro da stiro. Il suggerimento appare in un dettagliato video.
Il ragazzo del video ha una fame “fuori controllo”. Si trova lontano da casa in una camera di albergo e addirittura usa anche un asciugacapelli. Impensabile ma vero!
Fornetti a convenzione, microonde, piastre elettriche, andrebbe benissimo anche una padella antiaderente: ma ad un ferro da stiro non ci avevamo davvero pensato!
In effetti l’idea può all’apparenza apparire simpatica, singolare e in mancanza di qualsiasi altra attrezzatura diventerebbe anche come l’unica soluzione possibile. Siamo però convinti che rimane poco igienico e decisamente folle. Tuttavia il web e i social, lo ripetiamo, ci hanno abituato a trasformare in popolare e virale situazioni ed episodi che solo fino a qualche anno fa, in epoche diverse, avrebbero fatto storcere il naso a chiunque. E allora se abbiamo fame, se la pizza avanzata è davvero ancora buona, sarebbe a questo punto meglio mangiarla fredda se proprio non abbiamo modo di scaldarla.
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