Con l’estate non arrivano solo sciami di zanzare e tafani, ma anche le zecche ben nascoste in prati e boschi. Meglio sapere come comportarsi in caso di puntura.
Esistono diverse specie di zecche in Italia, e ora che le estati sono più calde sono aumentate a dismisura. Per di più dato che le temperature iniziano a scendere a ottobre inoltrato ormai anche l’inizio dell’autunno le vede ben attive soprattutto in Trentino. I boschi sono notoriamente l’ambiente ideale per questi aracnidi.
La loro pericolosità deriva dai parassiti che possono trasmettere attraverso la saliva quando pungono animali o persone. Succhiano il sangue da ferite superficiali che se infette si infiammano creando un grosso alone infiammato.
Uno dei problemi maggiori è riuscire a individuare la zecca qualora abbia punto perché non provoca fastidio. Le zone che preferisce pungere sono gli spazi fra le dita oltre che braccia e gambe quando sono scoperte. Il primo consiglio quando si va per prati o boschi è avere indumenti chiari, leggeri ma lunghi, almeno sulle gambe. Il colore del tessuto permette di individuare la zecca, che ha il dorso scuro e se la si rimuove subito si può evitare il morso.
Sui vestiti è meglio applicare anche il corretto repellente, che si vende sotto forma di spray. Le patologie che può trasmettere la zecca oltre alla più nota malattie di Lyme sono la meningoencefalite (contro cui ci si può vaccinare) e la tularemia. Quest’ultima si riconosce per delle piaghe caratteristiche che appaiono sul corpo e può diffondersi in pochi giorni a livello polmonare.
La parte pericolosa dell’animale è la testa, che rimane nella ferita se l’animale non viene estratto correttamente. Esistono pinzette apposite per estrarla con un movimento delicato, perché diversamente la zecca può rilasciare la saliva infetta. Dopodiché si disegna un cerchio sulla pelle del raggio di qualche cm attorno alla puntura per monitorare l’infiammazione. Non vanno mai applicate lozioni od olii nella speranza di staccare l’animale, basta dell’acqua ossigenata per disinfettare bene.
Qualora la zona arrossata iniziasse ad allargarsi e raggiungesse i bordi del cerchio allora è meglio avvisare il Pronto Soccorso e farsi visitare. L’incubazione della malattia di Lyme ad esempio dura alcune settimane, ma il primo segnale preoccupante è proprio l’eritema migrante. Se non curata possono insorgere sintomi quali dolori alle articolazioni, debolezza generale e infiammazione diffusa.
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