Ci sono diverse famiglie che hanno un Isee sbagliato e non lo sanno. Ecco perché devono rimediare al più presto
Molte famiglie non sanno di avere un Isee sbagliato e, se l’Inps dovesse eseguire una verifica, rischiano di dover restituire i bonus ottenuti, più una multa per attestazione sbagliata.
Compilare la Dichiarazione sostitutiva unica (DSU) è facile, ma di frequente, le famiglie si affidano completamente ai centri di assistenza fiscali, che potrebbero non avere determinate info importanti. Queste, se omesse nella Dsu, potrebbero costituire un falso.
Tra gli errori più frequenti c’è quello di indicare i membri della famiglia, considerando residenti solo coloro che abitano nella stessa casa e non inserendo altri membri che anche se vivono da un’altra parte dovrebbero essere citati. Ad esempio, genitori che non sono sposati e non conviventi, di solito citano come membro della famiglia, solo il genitore che vive col minore per cui è richiesta la prestazione, ma si dovrebbe inserire anche l’altro.
Se una coppia di genitori non convive, ne è sposata, pur non appartenendo alla stessa famiglia, nella DSU va comunicato. Se si guarda all’Isee per minori, il genitore che non convive si ritiene componente aggregato al nucleo e si considerano i suoi redditi e il patrimonio per chiedere bonus o agevolazioni per i figli.
Ecco perché per chiedere l’Isee vanno fornite tutte le info necessarie al Caf, senza omettere la presenza dell’altro genitore. In caso contrario si corre il rischio di incorrere in multe.
Isee è sbagliato: quali sono i rischi
Il genitore non convivente non è considerato membro aggregato se l’altro genitore è sposato con un’altra persona; se si hanno figli con un’altra persona; se devono versare assegni periodici per mantenere i figli. Oppure, se sono esclusi dalla potestà dei figli o allontanati dalla casa di famiglia.
Se l’Isee è errato, con ammontare più basso di quello che dovrebbe essere, chi lo richiede riceverà una multa che va da 5.164 euro a 25.822 euro. Ergo, dunque, dipende da quanto si percepisce con l’Isee errato, e l’importo che potrebbe essere restituito all’Inps rischia di essere parecchio elevato.
Se quanto percepito con l’Isee errato dovesse essere al di sopra dei 3.999, 96 euro, si rischia di finire in prigione da 6 mesi a 3 anni. Se vi doveste rendere conto che c’è un errore, recarsi subito al Caf e spiegate l’accaduto. Il professionista risolverà l’errore mandando una nuova Dsu.