Grandi sbalzi termici hanno conseguenze importanti sull’intero ecosistema, esseri umani inclusi: scopriamo come condizionano la nostra salute.
Quando il clima cambia repentinamente ed in maniera significativa, ad esempio passando nell’arco di poche ore da temperature molto elevate a temperature molto basse, la capacità di adattamento dell’intero ecosistema viene messa a dura prova. Si tratta dei cosiddetti stress termici, che richiedono ai sistemi naturali sforzi importanti di auto-regolazione per mantenere le proprie componenti funzionanti ed operative.
Tra questi sistemi, non fa eccezione quello dell’organismo umano. Questo, essendo incessantemente al lavoro per mantenere una temperatura corporea costante tra i 36 ed i 37 gradi circa attraverso il sistema di regolazione noto come termostato, quando le temperature esterne cambiano in modo repentino e brusco è costretto ad accelerare i meccanismi ed i processi di adattamento della sua temperatura interna.
Ecco perché fenomeni termici di questo genere possono avere conseguenze anche nefaste sul nostro benessere psico-fisico. Ed in particolare sugli organi maggiormente coinvolti nelle operazioni di reazione al cambiamento termico, come il sistema circolatorio, il sistema nervoso, il tessuto adiposo e la tiroide. E, al contrario di quanto sovente accade, non vanno sottovalutati.
I rischi per la salute umana ed i meccanismi di difesa
Quando il nostro organismo affronta uno stress termico, il suo funzionamento viene alterato. Come dicevamo, numerosi organismi si attivano per ristabilire l’equilibrio di temperatura interna con l’ambiente esterno. Dedicando le loro – potremmo chiamarle – “attenzioni” prevalenti a queste attività, le sottraggono ad altre ed ecco che di conseguenza diventiamo più vulnerabili ad una serie di disturbi.
Tra questi possono insorgere problemi intestinali, dolori alle ossa ed alle articolazioni, sinusiti, malattie da raffreddamento e problemi respiratori. E ciò ha ripercussioni anche sull’umore, ovvero sul nostro benessere psichico e mentale. Un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Lancet Planetary Health”, inoltre, condotto dalla dottoressa Yao Wu, ha indicato un aumento costante negli ultimi decenni di eccessi di mortalità correlate alle variazioni di temperatura oscillante tra il 4 ed il 6% in più ogni circa dieci anni.
Per questo, è di particolare importanza non sottovalutare i fenomeni – che attualmente risultano in aumento anche a causa del cambiamento climatico in corso – e aiutare il nostro organismo a rafforzare le difese immunitarie. Per farlo, possiamo ad esempio impegnarci ad adattare l’alimentazione al clima, consumando cibi ricchi di probiotici, mantenerci idratati, coprirci con indumenti adatti o, viceversa, scoprendoci qualora necessario. Prestare particolare attenzione alle reazioni del nostro sistema respiratorio, non esitando di confrontarci con il nostro medico di fiducia in caso d’insorgenza di sintomi severi.