La dieta del riso è scelta ogni giorno da moltissime persone in tutto il mondo. Ma è davvero così efficace come dicono? Vediamo da vicino tutti i benefici.
La dieta del riso è stata ideata da Walter Kempner, professore alla Duke University, nel 1939. La sua teoria era che ridurre l’assunzione di proteine attenendosi a una dieta a base di riso e frutta potesse ridurre lo stress dei reni e quindi trattare efficacemente problemi come l’insufficienza renale.
Kempner credeva anche che l’eliminazione del sodio e del colesterolo potesse abbassare la pressione sanguigna e migliorare l’insufficienza cardiaca nei suoi pazienti. Di conseguenza, la dieta del riso di Kempner era costituita quasi interamente da carboidrati con quantità molto basse di proteine. Ma questa dieta così restrittiva può davvero apportare benefici all’organismo?
La dieta del riso (che prevede l’assunzione di massimo 1.500 calorie al giorno) è una dieta con regole molto rigide. Questa dieta può portare a una perdita di peso malsana e probabile recupero di peso, secondo il Mayo Clinic Health System. Per farla breve, si tratta di una dieta in grado di dare ottimi risultati all’inizio ma che è difficile da portare avanti avanti nel tempo (con conseguente aumento di peso).
Per fortuna, la dieta del riso ha subito delle variazioni nel corso degli anni ed è diventata molto più sana rispetto a quando è stata formulata negli anni ’30. Nel suo libro The Rice Diet Solution, Kitty Gurkin Rosati ha ideato una nuova versione della dieta, che prevede tre fasi e può effettivamente aiutare a perdere peso in modo progressivo, sostenendo la salute dei reni e liberando il corpo dalle tossine.
Fase 1: Dura una sola settimana e prevede il consumo di solo riso e frutta esclusivamente nella prima giornata di dieta.
Fase 2: include più calorie e sodio rispetto alla prima fase ed è la fase in cui si cerca di trovare un nuovo equilibrio in termini di peso. Ogni settimana inizia con un solo giorno di dieta base di riso. Nei giorni successivi si aggiungono cereali, verdure e latte scremato. In un giorno a scelta si include una fonte proteica, come pesce, latticini o uova.
Fase 3: Questa è la fase di mantenimento, che si fonda su regole meno restrittive. Si possono infatti aggiungere alla dieta una varietà maggiore di proteine e alimenti ricchi di sodio.
Mentre la dieta originale di Kempner prevedeva solo il consumo di riso bianco, il programma di Rosati prevede il consumo anche di riso integrale, a condizione che non ci siano grassi o sale aggiunti.
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