I dolori provocati da questa pianta sono particolarmente provanti, tanto da risultare quasi (o purtroppo del tutto) impossibili da tollerare per alcuni.
Vanta il pericoloso primato di essere tra le piante più velenose al mondo. In caso di contatto con la pelle, provoca una subitanea reazione allergica e di intolleranza estremamente dolorosa che i malcapitati a cui è toccato in sorte hanno descritto come simile alla sensazione di ustione grave, quasi come se le parti interessate stessero andando a fuoco.
Si tratta della Dendrocnide Moroides Chew: è una ortica gigante originaria dell’Australia, dove è stata battezzata Gympie-Gympie ed anche purtroppo come l’albero (o pianta) dei suicidi. Proprio perché il dolore causato dal ferimento della pelle umana tramite i suoi sottili ed affilatissimi aculei ha tragicamente portato alcune persone che vi erano entrate in contatto finanche a togliersi la vita.
“È stato il peggior dolore di sempre” – ha raccontato all’emittente televisiva ABC News Naomi Lewis, quarantaduenne australiana del Queensland feritasi alle gambe. Ed ha proseguito: “È stato orribile, assolutamente orribile. Nonostante siano trascorsi nove mesi dall’accaduto, la sofferenza resta ancora, soprattutto in presenza di aria condizionata”.
La Dendrocnide Moroides Chew appartiene alla famiglia delle Urticacee e risulta la più tossica tra le Dendrocnide australiane. La causa è rintracciabile in una potente neurotossina, la moroidina, che viene rilasciata dagli aculei urticanti che ricoprono il suo denso fogliame.
Quando agisce sul sistema nervoso, la neurotossina moroidina innesca una sensazione di bruciore particolarmente acuta che viene percepita come dolore intenso e lancinante. E quel che è peggio: come prolungato e duraturo. In particolare, si è rilevato che il dolore aumenti soprattutto quando la porzione di pelle interessata è soggetta a climi variabili ed a variazioni di temperatura.
Agendo sul sistema nervoso, inoltre, conduce ad effetti di perdita di lucidità cognitiva, dunque della facoltà di ragionare e di discernere con chiarezza. Purtroppo non sono pochi i casi di malcapitati che, venuti in contatto con la pianta e non potendo sopportare il dolore causato, hanno preferito provocare la propria morte.
La Gympie-Gympie è diffusa nelle aree Est dell’Australia, nello stato insulare di Vanuatu e nell’arcipelago malese delle Piccole Isole della Sonda. Ad oggi non è stata ancora trovata una cura efficace in grado di stemperare ed annullare in tempi brevi l’effetto delle sue punture. Tuttavia, i medici raccomandano massima attenzione, che parte dalla capacità di riconoscere la pianta per chi si trova nelle zone interessate, e in caso di contatto di applicare sulle parti di pelle avvelenata acido cloridrico diluito e di rimuovere gli aculei con strisce di cera per la depilazione. Sperando chiaramente che non ve ne sia mai bisogno.
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