Quando compri delle bottiglie d’acqua, la marca non è l’unico dettaglio da considerare. Sulle etichette è indicato un valore che da solo fa la differenza.
Chi compra le confezioni di bottiglie d’acqua al supermercato, sa bene che non tutte hanno lo stesso sapore o sono uguali fra di loro. Ci sono quelle che sembrano quasi salate per la presenza marcata di sali come calcio e magnesio e altre, invece, così povere che quasi non dissetano. Per chi è più attento alla propria salute, però, più che in base alle abitudini o al gusto, la marca da acquistare andrebbe scelta in base a un valore ben preciso. Vale a dire il residuo fisso, direttamente proporzionale alla durezza dell’acqua.
Come mai proprio questo indicatore? Semplicemente perché si riferisce al contenuto globale di sali dell’acqua, senza specificare se si tratti di nitrati, cloruri ecc. Invece di guardare le voci singole per ogni tipologia di sali minerali, controllando questo valore si sa già quanto ricca ne sia l’acqua che si sta comprando. Non è difficile trovarlo sull’etichetta perché compare nella tabella con le analisi dell’acqua e la dicitura riportata è “Residuo fisso a 180°C”.
In base al valore si può definire un’acqua demineralizzata (se sotto i 50 mg/L), leggermente mineralizzata (fino a 500 mg/L) o con un contenuto medio di sali (tra i 500 e i 1500 mg/L). Sopra i 1500 mg/L si parla di acqua fortemente mineralizzate, provenienti da fonti termali e di solito assunte in contesto terapeutico.
Quale acqua è adatta per mantenere i reni in salute?
In generale si può dire che bere acqua con alto residuo fisso può favorire la formazione di calcoli renali. Questi sassolini infatti non sono altro che aggregati di sali minerali che precipitano all’interno dell’organo anziché venire espulsi attraverso le urine. Non sarebbero da evitare solo le acque con alta mineralizzazione ma anche quelle che sono classificate nella categoria di quelle a contenuto medio. La scelta migliore è l’acqua minimamente mineralizzata, che si usa anche per sciogliere il latte in polvere dei neonati.
Lo stesso discorso vale per chi soffra di insufficienza renale dovuta a diabete o altre patologie. Di solito è il nefrologo a fornire indicazioni più precise ma si raccomanda di scegliere sempre marche dove sull’etichetta è riportato un basso residuo fisso e un contenuto scarso di sodio. Se presenta queste caratteristiche l’acqua ha un effetto diuretico maggiore di altre qualità più dure.