Se amate le uova, ecco tutto quello che c’é da sapere in merito al loro consumo: c’è una quantità esatta di questo alimento che é consentito mangiare, dovresti saperlo!
Le uova sono un alimento molto nutriente che non può mancare all’interno di un’alimentazione varia e bilanciata. Per prepararle esiste un’infinità di modi: se c’è chi le ama semplicemente sode e condite in un’insalata, altri le amano al padellino e altri ancora, invece, le adorano a colazione strapazzate su una fetta di pane tostato. Se anche voi non potete farne a meno ma non sapete districarvi nella mole di informazioni che le descrive come dannose per la salute, ecco cosa dovete sapere.
Il tema che più fa allarmare in merito al consumo di uova è l’ipercolesterolemia: molto spesso, chi dopo le analisi del sangue riscontra valori di colesterolo più alti dei limiti riduce il consumo di questi alimenti in autonomia, senza prima sentire il parere di un medico. Ecco quindi cosa risponde Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi, in merito a questa associazione tra l’ipercolesterolemia e le uova.
Per anni e anni, le uova sono state demonizzate per il loro alto contenuto di colesterolo. In realtà, però, questi alimenti sono fonte di importanti nutrienti come, ad esempio, le proteine che compongono l’albume. Utili sono anche i grassi del tuorlo, che contengono una buona percentuale di acido oleico, nonché di vitamine, sali minerali e antiossidanti come la luteina.
Dall’altro lato, secondo i più recenti studi non è tanto il colesterolo che assumiamo con l’alimentazione a sbilanciare gli esami del sangue. Piuttosto, ha un ruolo importante la quantità totale di acidi grassi saturi, di acidi grassi trans e di zuccheri introdotta con la dieta. Fondamentale è anche l’attività fisica, che incide in maniera importante sul profilo lipidico ematico e su quello glicemico.
Secondo la dottoressa, quindi, le uova sono state a pieno titolo riabilitate in un’alimentazione salutare anche per chi soffre di ipercolesterolemia: le linee guida della società di nutrizione ne consigliano da 1 a 4 a settimana, da inserire in una dieta varia che comprenda anche una buona dose di legumi e di cereali. In ogni caso, però, ogni situazione è a sé e per esigenze specifiche è sempre meglio rivolgersi a un medico di medicina generale o a uno specialista dell’alimentazione, che possa suggerirvi una dieta specifica per le vostre esigenze.
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