Tra i tanti benefici dell’olio extravergine d’oliva ce n’è uno che può aiutarci a difendere da malattie letali. Ecco la nuova scoperta.
Zuccheri e grassi, se li conosci li eviti. Ormai tutti lo sanno, e in queste settimane di transizione alla stagione calda ce lo sentiamo ripetere ancora più spesso, in vista della prova costume. Ma in ballo, oltre all’estetica, c’è qualcosa di ben più importante: la nostra salute. La buona notizia è che un prodotto presente in tutte le cucine domestiche può fare la differenza.
Non tutti ne sono consapevoli, ma basta un condimento a base di olio extravergine d’oliva per diminuire l’impatto degli zuccheri di questo o quel piatto. Il condimento per eccellenza della dieta mediterranea riesce ad abbassare anche l’indice glicemico complessivo del pasto, come tutti i grassi. A confermarlo è uno studio della Società italiana di diabetologia (Sid).
Secondo gli esperti, assumere un buon olio extra vergine d’oliva può contribuire a proteggere dalle complicanze cardiovascolari e microvascolari del diabete, e a contenere i picchi glicemici dopo i pasti nelle persone affette da tale patologia. L’olio extravergine di oliva fa bene perché contiene i polifenoli, sostanze dall’elevato potere antiossidante. A due ore dal pasto, i soggetti che hanno assunto l’oro verde presentano valori più bassi di glucosio e più alti di insulinemia.
Studi recenti, inoltre, hanno dimostrato che i picchi post-prandiali di glucosio e colesterolo sono particolarmente dannosi per i soggetti a rischio di complicanze aterosclerotiche, come infarto e ictus. Senza contare le funzioni antinvecchiamento dell’olio EVO per la pelle e per le ossa. E se vi state chiedendo se esistono ricette sfiziose ad hoc, la risposta è certamente sì. Per abbassare la concentrazione di glucosio i carciofi opportunamente conditi sono l’ideale. Garantiscono anche il corretto funzionamento del fegato, aumentano la secrezione della bile, favoriscono la digestione dei grassi, la contrazione della cistifellea e il suo svuotamento.
Occhio invece alle banane, specie se ben mature: hanno un indice glicemico molto elevato, spesso vicino a 70. Meglio dunque non mangiarle tutti i giorni, e optare per quelle verdi o acerbe, perché contengono meno zucchero di quelle mature e l’amido non si trasforma subito in zuccheri liberi. Fermo restando che anche le banane apportano una serie di benefici in termini di prevenzione di malattie croniche e della depressione, controllo della pressione arteriosa, contrasto del colesterolo, oltre ad avere proprietà lassative.
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