Trasformazione in corso, Netflix cambia ancora dopo la rivoluzione delle condivisioni: arriva un sistema tutto nuovo.
Dal generale al particolare. Il 24 maggio è stata una data per certi versi storica. A livello globale. La rivoluzione delle condivisioni delle password è arrivata anche in Italia. Niente più risparmio “steccandosi” l’abbonamento.
Lo stop gratuito alle condivisioni delle password finora non si è rivelata una bella mossa. Il caso Spagna e quella consistente perdita di abbonati rischia di non essere isolato: si attendono i dati italiani sulla mossa di Netflix di limitare, sempre in maniera gratuita, la condivisione delle password senza dover pagare un supplemento, al nucleo familiare, identificabile sotto un’unica wi-fi.
C’è da pagare un plus per chi vuole aggiungere un account fuori da questo nucleo familiare, e di conseguenza farsi due conti sulla sua convenienza: la sensazione è che in Italia si potrebbe assistere al caso spagnolo, il cui calo-record è stato stimato in circa un milione di utenti.
Non è un piccolo particolare
Nel particolare, la società statunitense operante nella distribuzione streaming via Internet di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento a pagamento, un tempo leader in questo particolare segmento di mercato, ora sorpassata (da tempo) da Disney Plus, sta apportando un altro cambiamento, sostanziale, perché va a intaccare la scelta nel momento in cui decidiamo di voler vedere qualcosa su Netflix.
A quanto pare fornire solo le ore visualizzate nelle Top 10 non ha funzionato, difficile da contestualizzare e per niente performante. Così la piattaforma streaming ha iniziato a condividere le visualizzazioni per un buon numero di titoli, rappresentate da una sorte di formula aritmetica: ore visualizzate diviso il tempo di esecuzione totale.
La prima conseguenza di questo cambiamento che può sembrare di poco conto, ma così non è, ha dato feedback positivi nella stragrande maggioranza degli utenti. Che hanno risposto positivamente a una metrica più riconoscibile in base a una classificazione data dalle visualizzazioni.
L’intenzione di Netflix è, ora, estendere questo nuovo concept anche alla riqualificazione delle liste più popolari “da circa un mese (28 giorni) a tre mesi (91 giorni) – si legge – dato che molti dei nostri spettacoli e film crescono in modo significativo nel tempo”.
Magari non esisterà una metrica perfetta di classificazione, volatile un po’ come i bitcoin, fin troppo soggettiva, ma l’intento è quello di continuare sulla strada di un’offerta migliore e più dettagliata di info per tutti, creator (che avranno una situazione maggiormente sotto controllo) e utenti.