Le dimissioni sono un fulmine a ciel sereno e scuotono la tv di Stato. Il caso RAI diventa ora un caso politico
Sta scuotendo la Rai dalle fondamenta. Un caso televisivo che, inevitabilmente, diventa un caso politico. E così, le clamorose dimissioni rischiano adesso di aprire scenari molto più ampi e importanti nel nostro Paese.
A scatenare le improvvise, inaspettate dimissioni, che sono suonate come un fulmine a ciel sereno, è stata l’approvazione del nuovo pacchetto di nomine a direzioni di testate e generi. “Non condivido nulla dell’operato del governo” è scritto nella lettera che è subito diventata pubblica e virale nei suoi contenuti.
Come ben sappiamo, da sempre, la RAI è un terreno di conquista per chi va al Governo. Pur rimanendo ferma la professionalità della stragrande maggioranza dei professionisti che lavorano nella tv di Stato, è innegabile che, da sempre, su viale Mazzini esistano appetiti mai sopiti da parte di chiunque vada al Governo.
Dimissioni che arrivano proprio nelle ore successive in cui sono state ufficializzate le nomine dei vari telegiornali e servizi di informazione. Tra queste, Gian Marco Chiocci alla direzione del TG1 e Antonio Preziosi al TG2. Mario Orfeo resta invece al Tg3, mentre Paolo Petracca è incaricato della direzione di Rai News.
Le dimissioni che scuotono la RAI
La lettera di dimissioni è stata recapitata all’Ad Roberto Sergio e al neo responsabile dell’Approfondimento Paolo Corsini, appena nominato dal Consiglio di Amministrazione Rai. “Dimissioni irrevocabili” la definizione che leggiamo nella missiva.
La firma in calce alla lettera è di una delle giornaliste più conosciute del panorama della televisione italiana, Lucia Annunziata. 72enne, giornalista che vanta una lunga esperienza, sia sulla carta stampata, che in televisione. Al suo attivo diverse pubblicazioni, tra cui, l’ultima, nel 2002 con “L’inquilino”, edito per Feltrinelli. Da diversi anni la giornalista conduce il programma Mezz’ora in più, in onda su Rai3. Lei che, peraltro, della RAI era anche stata presidente, tra il 2003 e il 2004.
Le dimissioni di Lucia Annunziata arrivano quindi in totale disaccordo con l’operato dell’attuale Governo di centrodestra, presieduto da Giorgia Meloni. Né sui contenuti, né sui metodi. Un intervento in RAI che, secondo Annunziata, sarebbe evidentemente invasivo: “Riconoscere questa distanza è da parte mia un atto di serietà nei confronti dell’azienda che vi apprestare a governare. Non ci sono le condizioni per una collaborazione” è scritto infine nella lettera di dimissioni.