Arrivano buone notizie per quanto riguarda il trattamento della sclerosi multipla. Ci sono dei progressi che fanno ben sperare: lo studio.
La sclerosi multipla è una di quelle malattie per cui ancora non si ha una cura ben precisa. Sono anni in cui la ricerca si impegna per combatterla e, soprattutto, per trovare un trattamento in grado di prevenire i danni. C’è una buona notizia a riguardo che fa ben sperare, andiamo a vedere i risultati dell’ultima ricerca.
La sclerosi multipla è una delle malattie croniche che attaccano il sistema nervoso centrale e colpisce principalmente il cervello ed il midollo spinale. Questo viene considerato come un disturbo autoimmune, ciò significa che erroneamente il sistema immunitario attaccherà il corpo. Ad oggi, ancora non si comprende cosa causa il sorgere di questa malattia che colpisce principalmente i giovani adulti con un’età compresa tra i 20 ed i 40 anni, ma potrebbe verificarsi anche in altre fasce d’età.
I sintomi della sclerosi multipla possono variare da persona a persona, a seconda delle aree del sistema nervoso centrale che vengono coinvolte. Tra i sintomi principali troviamo affaticamento, debolezza muscolare, problemi di deambulazione, oltre che problemi di visione, cognitivi e disturbi dell’umore. Ad oggi non esiste ancora una cura definitiva ma fortunatamente in queste ore sono sorti dei progressi nel suo trattamento. L’ultima ricerca da poco effettuata regala tante speranze positive.
Uno studio rivela progressi nel trattamento della sclerosi multipla: la scoperta
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Laboratory Investigation ha rivelato che un ormone rilasciato durante la gravidanza potrebbe aiutare a invertire i danni causati dalla sclerosi multipla nel cervello. Lo studio per trovare un trattamento per questa malattia autoimmune è stato condotto su animali.
Tuttavia, i responsabili della ricerca si dichiarano soddisfatti dei risultati ottenuti. “Siamo rimasti sorpresi e molto felici di aver avuto successo“, afferma Allan MacKenzie-Graham, uno degli autori dello studio, citato dalla Fox News Digital. L’ormone conosciuto come estriolo è stato somministrato agli animali. Si è dimostrato efficace nel rallentare i danni causati dalla malattia.
“L’estriolo mira alle cellule che producono mielina, incoraggiandole a produrne di più. Inibisce anche le cellule che bloccano la produzione di nuova mielina“, continua Allan MacKenzie-Graham. “In quanto utilizziamo un ormone naturale, ci sono effetti complementari su vari tipi di cellule, a differenza di quelli sintetici che mirano solo a un tipo di cellula“. Il prossimo passo sarà quello di condurre test su esseri umani per comprendere se l’azione dell’ormone è simile.