Novità importante nelle indagini per l’omicidio di Yara Gambirasio, scomparsa nel novembre 2010 e ritrovata diversi mesi dopo. Ecco cosa potrebbe accadere a Massimo Bossetti.
L’omicidio Yara Gambirasio è certamente uno di quelli che ha maggiormente colpito l’opinione pubblica, rimasta con il fiato sospeso per tre anni fino a che il corpo non è stato ritrovato.
La ragazzina era infatti scomparsa il 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra mentre si stava recando nella palestra dove praticava ginnastica artistica (in realtà quella sera attendevano la sorella), ritrovata ormai senza vita in un campo a Chignolo d’Isola poco distante il 26 febbraio 2011.
La zona era stata perlustrata più volte, ma non era mai stata riscontrata alcuna traccia del cadavere. Proprio per questo sono ancora tanti i dubbi che aleggiano attorno al caso. In carcere con una condanna all’ergastolo in tre gradi di giudizio si trova Massimo Bossetti, che ha sempre professato la sua innocenza e continua a sperare di poterla dimostrare.
Omicidio Yara Gambirasio: ancora tanti i misteri
Nonostante una condanna all’ergastolo per l’omicidio Yara Gambirasio, Massimo Bossetti continua a richiedere che possa essere effettuata un’altra analisi del DNA per dimostrare che quello trovato sul corpo della ragazzina non fosse suo. È stata infatti questa la prova regina che lo ha portato a una sentenza così pesante, nonostante non ci fosse piena corrispondenza tra DNA nucleare e mitocondriale.
Il muratore di Mapello è, inoltre, venuto a conoscenza in questa occasione di un altro dettaglio che avrebbe sconvolto tutti. Il suo padre naturale non sarebbe Giuseppe Bossetti, come aveva sempre creduto, ma Giuseppe Guerinoni, uomo morto nel 1999 che aveva conosciuto la mamma perché era l’autista di un pullman che la portava al lavoro (la donna, oggi scomparsa, ha sempre negato questa relazione).
La condanna subita al momento è definitiva, ma lui continua a sperare si possa arrivare alla revisione, nonostante questa sia possibile solo se dovessero emergere particolari finora mai venuti alla luce. L’uomo e il suo avvocato, Claudio Salvagni, che non lo ha mai abbandonato in questi anni, non si arrendono.
Bossetti vuole dimostrare di essere innocente
Massimo Bossetti è da sempre convinto di essere vittima di un grave errore giudiziario. Per questo motivo, continua a sperare di poter ottenere la revisione del processo, nonostante le possibilità siano al momento poche.
Al momento, la Cassazione ha accolto l’istanza presentata dalla difesa per poter effettuare la ricognizione sui reperti rimasti per l’omicidio di Yara Gambirasio. Ma questo potrebbe non bastare. Il rischio concreto, a distanza di anni, è che si possa arrivare agli stessi risultati di anni fa.
Non solo, la possibilità di effettuare nuove analisi appare davvero remota, difficilmente sarà concessa, pur sapendo questo possa essere l’unico modo per confermare la colpevolezza dell’uomo. Ai legali del muratore, potrebbe essere con ogni probabilità concesso solo di fotografare quanto rimasto per evitare che possa esserci una contaminazione. Difficilmente, però, il condannato si arrenderà del tutto, soprattutto perché aveva più volte ribadito di non avere mai visto né conosciuto la vittima.