Ci sono dei sintomi molto importanti che possono prevedere il morbo di Parkinson. Scopri quali sono e come riconoscerli.
Il morbo di Parkinson è una malattia estremamente invalidante e, per ottenere le migliori cure, necessita di essere riconosciuta per tempo. Ad oggi, infatti, non esiste una cura risolutiva. Ci sono, però, tutta una serie di farmaci e strategie terapeutiche in grado di rallentarne i sintomi e di rendere gli stessi meno gravi e più gestibili nella vita di tutti i giorni.
È quindi molto importante imparare a riconoscere i primissimi sintomi che molti non notano ma che, se valutati per tempo, possono fare la differenza per la vita di chi ne soffre.
Quali sono i sintomi precoci del Parkinson
Spesso, si crede che il Parkinson sia associato solo al tremore e, questo pensiero errato, porta a non riconoscere per tempo altri sintomi che sono, invece, predittivi ed in grado di far riconoscere la malattia prima che si aggravi. Ancor prima degli arti che tremano, infatti, ci sono sintomi come la lentezza e la rigidità motoria che sono in grado di indicare la possibile presenza della malattia.
A questi, si aggiungono una camminata lenta e con postura ricurva in avanti (captocormica) e vari problemi di equilibrio. Tra gli altri sintomi predittivi ci sono anche la mancanza di gusto e olfatto che possono presentarsi anche anni prima e che si associano spesso a casi di stipsi ostinata e dovuta ad un’alterazione della flora batterica al momento sotto studio per possibili cure future. Inoltre, non va dimenticato un sintomo singolare e scoperto di recente, secondo il quale chi sta per ammalarsi inizia a scrivere con caratteri sempre più piccoli. Un problema causato da cambiamenti che avvengono nel cervello che si riflettono sui movimenti della mano ancor prima che su quelli del corpo.
Insomma, il morbo di Parkinson non è legato solo al tremore. E, sebbene questo rimanga il sintomo più caratteristico, concentrarsi su quelli che tendono a presentarsi molto prima e che sono in grado di predire la malattia e offrire più tempo per analizzarla, può risultare davvero importante. In questo modo, infatti, sarà possibile intervenire da subito sia con la fisioterapia che con l’assunzione dei farmaci in grado di rallentarne il processo. E tutto nella speranza che presto giunga anche una cura in grado di invertire la malattia o, quanto meno, di frenarla al fine di rendere la vita di chi ne soffre migliore e più appagante.