A tutti è capitato prima o poi di parlare da soli, magari in un momento di forte stress. Se non si riesce a controllarlo però è un segnale molto grave.
Seduti fuori dall’aula dell’esame da sostenere, in casa mentre si è di fretta…non è raro vedere qualcuno parlare da solo o farlo noi stessi.
Il più delle volte si tratta di un modo di scaricare la tensione e riorganizzare i propri pensieri, per esempio se si studia ad alta voce. Fino a qui non c’è niente di male, anzi, farlo può essere costruttivo per calmarsi e prepararsi a un’occasione importante. Chi parla in pubblico prova spesso di fronte allo specchio, e di sicuro nessuno pensa che sia matto.
Il momento in cui, invece, conviene preoccuparsi è quando questa pratica inizia a sfuggire al controllo della persona. Ad esempio, se si nota che qualcuno inizia a farlo in pubblico senza rendersene conto allora il fatto che parli da solo può essere un segnale o meglio un sintomo. Naturalmente da solo può non significare nulla, ma in un quadro clinico più ampio può suggerire la presenza di un disturbo della personalità.
Per chi ha determinate patologie mentali, infatti, questa cosa è associato ad allucinazioni visive o uditive. Ciò significa che, dal punto di vista di chi ne è affetto, quello non è un discorso con sé stesso ma con un interlocutore che vede o sente solo lui. In altre parole, le “voci nella testa” che prendono corpo, senza che l’individuo realizzi di apparire strano. Né che gli altri non sentano ciò che percepisce lui.
Come procedere nei casi più gravi
Innanzitutto, bisogna vedere bene il contesto in cui si verifica e con che frequenza prima di destare preoccupazione. Se avviene senza consapevolezza, è tipico di chi è affetto dal disturbo schizoide meglio noto come schizofrenia, ma solo se accompagnato ad altri comportamenti preoccupati. Ad esempio, non distinguere fra fantasia e realtà oltre al non sapersi adattare ai rapporti sociali convenzionali assumendo atteggiamenti bizzarri.
In caso sia davvero questa la circostanza, è difficile che la persona che manifesta questo comportamento realizzi quanto sta accadendo. Meglio quindi che sia chi gli è vicino a chiedere l’intervento da parte di una figura professionale qualificata per approfondire la questione. Per esempio indagando se in famiglia ci siano stati casi simili e se avviare una terapia.