Misura abrogata ma pronta a tornare in vigore. Si tratta della pensione di cittadinanza: quando sarà attiva e come si potrà ottenere
Era stata abrogata dalla Legge 197 del 29 dicembre 2022 ma nel Decreto lavoro che il Cdm del governo Meloni ha approvato in data 1 maggio 2023 è stata reintrodotta, pronta a tornare attiva entro breve. Stiamo parlando della pensione di cittadinanza, una misura in prima battuta accorpata ad Assegno di inclusione e Strumento di attivazione per occupabili, ovvero i due strumenti che di fatto sostituiranno il reddito di cittadinanza.
Successivamente però è stato stabilito di mantenerla come misura di contrasto alla povertà a sé stante, proprio come accadeva in passato, stabilendo che dal 1 gennaio del 2024 tornerà di fatto ad essere disponibile.
Pensione di cittadinanza: cos’è, quando è disponibile e come richiederla
Nessun accorpamento, dunque, ma una misura ad hoc disponibile con il pre requisito di avere almeno 67 anni di età. Verrà erogata con importi progressivi e che andranno ulteriormente ad aumentare in caso di presenza, all’interno del nucleo familiare, di persone con disabilità. Il secondo requisito per poter richiedere la pensione di cittadinanza è chiaramente il reddito: non dovrà superare l’importo di 7.560 euro annui pari a circa 630 euro mensile.
Limite che viene drasticamente a ridursi qualora nella famiglia del richiedente siano presenti persone di età inferiore ai 67 anni e nessun membro abbia disabilità: in questo caso sarà di 500 euro mensili. Si guarderà anche all’Isee del nucleo familiare che non dovrà superare i 9.360 euro, e gli immobili dei quali si è in possesso, il cui valore non dovrà essere superiore a 10.000 euro.
Fatto salvo che tutti i requisiti vengano rispettati, sarà possibile ricevere un importo mensile di 630 euro per dodici mesi ovvero 7.560 euro l’anno sotto forma di quella che è a tutti gli effetti una sorta di pensione sociale. Le variabili in gioco riguardano la composizione del nucleo familiare e la relativa scala di equivalenza pari a 1 nel caso di un singolo membro, con l’aggiunta di 0,4 per ogni altro membro familiare e di 2,3 punti per i disabili gravi.
L’importo andrà dunque moltiplicato per il relativo valore della scala, escludendo per il calcolo della scala di equivalenze, gli eventuali periodi trascorsi in ospedali, cliniche ed altre strutture pubbliche. Sono poi previste delle maggiorazioni: per chi vive in affitto ad esempio vi è un aggiunta progressiva di 150 euro.
Qualora i requisiti siano rispettati ma un componente sia intestatario o abbia piena disponibilità di almeno un veicolo di cilindrata superiore a 1600 cc o di moto di cilindrata superiore a 250 cc o ancora di aeromobili, imbarcazioni da diporto o navi, il nucleo familiare sarà escluso dalla possibilità di ricevere la pensione di cittadinanza.
La si potrà ricevere fino a 18 mesi consecutivi e successivamente, dopo aver atteso 30 giorni, richiederla nuovamente per altri 12 mesi. Come? La domanda va presentata telematicamente all’Inps.