La Pasqua, quest’anno il 9 aprile, sarà preceduta come di consueto dalla Quaresima, periodo in cui molti cambieranno il loro modo di mangiare.
Come molti sanno, Pasqua non ricorre mai lo stesso giorno dell’anno, ma sulla base dell’andamento del calendario. Questa viene infatti stabilita dopo la prima Luna piena dell’equinozio di primavera (21 marzo). Non devono quindi passare più di 35 giorni (dal 22 marzo al 25 aprile).
La regola è stata stabilita nel 325, in occasione del Concilio di Nicea I. Alla festività è legata la Quaresima, un periodo della durata di 40 giorni (da cui prende il nome), che serve proprio per prepararsi al giorno in cui viene celebrata la Risurrezione di Gesù.
Quaresima: un momento importante per tutti i cristiani
La Quaresima per i cristiani è il periodo in cui ci si prepara alla Pasqua (quest’anno inizia il 23 febbraio). Nello specifico, è il momento in cui Gesù risorge e sconfigge definitivamente la morte, che cessa così di essere l’ultima parola sull’uomo e sulla vita. In un primo momento questo era considerato il tempo della preparazione dei candidati al battesimo, i cosiddetti catecumeni, che ricevevano il sacramento il Sabato Santo.
Il termine “Quaresima” ha un significato ben preciso e si riferisce ai 40 giorni di digiuno che Gesù ha osservato nel deserto prima di intraprendere la sua missione pubblica. Il numero 40 sta a indicare l’attesa, la purificazione e la consapevolezza che Dio rispetta le promesse che ha fatto ai fedeli.
Non si tratta di un numero casuale, visto che corrisponde anche ai giorni utilizzati da Gesù per istruire i suoi prima di ascendere al cielo e inviare lo Spirito Santo.
Come celebrare al meglio questo periodo
Osservare la Quaresima significa per i Cristiani dover rispettare un periodo di digiuno. Questo non vuole dire solamente non mangiare alcuni cibi, ma anche avere un comportamento e una vita più sobria nell’arco di quei 40 giorni.
Tradizionalmente si dovrebbe però distinguere tra digiuno e astinenza: nel primo caso si fa un pasto completo al giorno, mentre negli altri si cerca di essere più leggeri rispetto alle normali abitudini. Nel resto della giornata dovrebbero essere così eliminati alimenti solidi, mentre sono consentiti liquidi, quali il tè, il caffè e i succhi.
L’astinenza, invece, è quella che si osserva in occasione dei Venerdì di Quaresima e non prevede il consumo di carne. Non si deve interpretare questo come un modo per causare problemi all’uomo (questa scelta non deve danneggiare la salute), ma permette di sostituirla con verdure e pesce.
Molti, in realtà, non sanno però quale sia la motivazione legata a questo modo di agire pur osservando questo principio. L’idea nasce da quanto indicato nell’Antico Testamento. Qui, infatti, viene definita la carne come qualcosa di legato al piacere, che dovrebbe quindi essere messa da parte in quella particolare fase dell’anno.
Nei tempi antichi, non a caso, la carne veniva considerata un “piatto grasso”, che doveva essere preparato in occasione delle feste, concetto che invece non riguardava il pesce. Anche la scelta di rinunciarci il venerdì non è casuale. Gesù è morto in croce di venerdì, proprio per questo la Chiesa ha stabilito che ogni venerdì sia considerato come Venerdì Santo.
In questi momenti si dovrebbe fare a meno di qualcosa a cui si tiene, compreso quello che solitamente finisce sulla nostra tavola. Ed essendo un tipo di alimento associato alla festa si è deciso di evitare di mangiarla il venerdì.
Anche il pesce, pur essendo consentito, dovrebbe essere cucinato in modo semplice, proprio per onorare al meglio la Quaresima e il sacrificio che Gesù ha fatto per i fedeli.