Perché si scioglie il sangue di San Gennaro? Ecco la verità sul miracolo

Qual è il motivo per il quale si scioglie il sangue di San Gennaro, e si compie il miracolo? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

San Gennaro a Napoli, è venerato più di qualsiasi altra cosa. La vita del santo morto a Pozzuoli nel 305 permea letteralmente le viscere della città partenopea. Città che sta rivivendo una nuova enorme e meritata epopea. Orde di turisti invadono la città che è stata inserita tra le più belle del mondo. La conquista dello scudetto del campionato di calcio di Serie A è stata la ciliegina sulla torta di un movimento turistico impressionante.

il motivo per cui si scioglie il sangue di san gennaro
Perché si scioglie il sangue di San Gennaro? (fonte Ansa) – ilgranata.it

Le serie televisive girate a Napoli, ultima Mare Fuori, hanno contribuito alla risonanza mediatica della città. Città di poeti, cantanti, artisti e santi. Su tutti, ovviamente, “Gennarino faccia ‘ngialluta” (faccia gialla), autore del prodigio dello scioglimento del sangue. Ma quante volte si verifica questo miracolo, e qual è la spiegazione del suo avvenimento? Ecco quanto accade nell’ampolla, contenente le reliquie del patrono di Napoli.

Sangue di San Gennaro: perché si scioglie?

La superstizione, a Napoli, si mischia tra sacro e profano. “Essere superstiziosi è da ignoranti, non esserlo porta male”, direbbe il grande Eduardo De Filippo. E molto spesso, si unisce alle attività del Santo patrono di Napoli. Noto il discioglimento del sangue del Santo decapitato a Pozzuoli, in caso di mancato miracolo i napoletani cadono in un vortice di preoccupazione. Una sorta di presagio di un futuro nefasto o di sventura che potrebbe colpire la città partenopea.

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San Gennaro: il motivo della liquefazione (fonte Ansa) – ilgranata.it

Il primo miracolo risale all’agosto del 1389. La liquefazione si verificherebbe per tre volte l’anno: il 19 settembre, giorno in cui ricorre la festività del Santo Patrono, il 16 dicembre e la prima domenica di maggio. In un primo tempo non era riconosciuto il miracolo (forse neanche oggi), ma poi il Vaticano stesso ha ritenuto inspiegabile tale processo. Come si verifica il processo della liquefazione? Ecco cosa c’è da sapere.

Il procedimento

La città partenopea custodisce le reliquie del Santo, tra cui il tesoro famosissimo e le ampolle contenenti il sangue. L’arcivescovo, durante la celebrazione, prende le due ampolle e le muove dinanzi ai fedeli, che al momento dello scioglimento si liberano in una ovazione e sventolio di fazzoletti bianchi. Il termine legato a tale fenomeno è trasmutazione. Ovvero, tramite il movimento dell’ampolla, una trasformazione dello stato solido a liquido. Sono stati numerosi gli studi condotti, anche se le ampolle ormai non possono essere aperte, perché proibito.

Sarebbero presenti delle sostanze, quali sale in siero di latte, e zucchero e caseina, che terrebbero una crosticina superiore mantenendo intatto il liquido sottostante. Tale studio risale all’Ottocento e non è stato però confermato. Altri studi ad inizio del 900 invece avrebbero confermato la reale presenza di sangue all’interno dell’ampolla. Tante ipotesi, spesso sbugiardate, in quanto diverse volte il sangue era “sciolto” prima ancora di cacciarlo dalla Teca.

Insomma, che sia vero o meno, il miracolo è sinonimo di culto e venerazione popolare, alla quale una città si aggrappa, per poter credere in qualcosa di puro e riuscire a vivere una vita in maniera più serena. Che si creda o meno, Viva San Gennaro.

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