Pierfrancesco Favino ha svelato che cosa voglia dire essere un attore. Ecco perché, secondo lui, è il mestiere peggiore.
Pierfrancesco Favino è uno dei più talentuosi attori italiani. Nel corso della sua carriera ha già ricevuto tre David di Donatello e una Coppa Volpi a Venezia. Ma come mai, nel corso di un’intervista con Vanity Fair, ha detto che la sua è la professione peggiore? Ecco tutti i dettagli.
Pierfrancesco Favino ha raggiunto la notorietà nel 2001 con il film: L’ultimo bacio di Gabriele Muccino dove ha recitato al fianco di Stefano Accorsi e Giovanna Mezzogiorno. Ha fatto parte anche del cast di Romanzo criminale dove ha vestito i panni del Libanese, capo della banda della Magliana. La sua bravura l’ha portato a partecipare a produzioni americane e a lavorare con il regista Spike Lee per Miracolo a Sant’Anna e con il collega Tom Hanks in Angeli e Demoni.
Apprezzato dalla critica e acclamato dal pubblico non sbaglia una pellicola e si è cimentato anche nel doppiaggio, per esempio in Happy Feet 2, e nel ruolo di regista teatrale per Servo per due. Nel 2018 si è cimentato anche nella conduzione del Festival di Sanremo accanto a Claudio Baglioni e Michelle Hunziker. La sua ultima apparizione sul piccolo schermo risale a Call my Agent, una serie televisiva trasmessa su Sky.
Ma che cosa ha confessato circa la sua professione? Come mai il suo giudizio è così negativo? Ecco tutti i particolari.
Pierfrancesco Favino: la verità sul suo lavoro lascia allibiti
Pierfrancesco Favino è attualmente al cinema con L’ultima notte di Amore, un film dove interpreta un tenente alla soglia della pensione che manda all’aria tutta la sua vita. In questa occasione l’interprete ha rilasciato un’intervista in cui ha rivelato che “fare l’attore è il mestiere peggiore quando sai di poter fare altro“. Il protagonista di Il colibrì ha specificato che sono necessarie parecchie rinunce.
Quando frequentava l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica un suo insegnante gli aveva detto che in quel lavoro non esistevano feste, lutti e cose simili. Lui però non voleva crederci, finché non è morto suo padre mentre era sul set di El Alamein e lui è andato avanti a recitare. Il volto di Bettino Craxi in Hammamet è un professionista molto serio che ormai ha una grande esperienza nel suo settore e tutto ciò che sostiene l’ha provato in prima persona.