In una recente intervista, l’ex premier Giuseppe Conte ha parlato del Reddito di Cittadinanza asserendo che il beneficio potrebbe tornare. Ecco come
In un colloquio con 7 Gold, l’ex premier Giuseppe Conte ha parlato del reddito di cittadinanza, spiegando che potrebbe tornare, erogato da un altro ente.
Nello specifico, il reddito potrebbe essere erogato dalla Regione. Quest’ultima, infatti, tra i poteri conferitigli dalla legge, può decidere di mettere in campo dei provvedimenti di Welfare atti a favorire il benessere del popolo, ed è in questo ambito che può rientrare il reddito di cittadinanza.
Questo sarebbe erogato tramite finanziamenti di ogni regione. Il Reddito di Cittadinanza è una misura che a detta di Conte ha rappresentato un grosso aiuto per milioni di persone che erano in cattive acque dal punto di vista economico. Il sostegno verrebbe modulato in base alle esigenze di alcune regioni del nostro Paese, e le spese per erogarlo verrebbero finanziate dalla Regione.
Reddito di cittadinanza: come potrebbe funzionare
A detta dell’ex premier Conte, il reddito di cittadinanza regionale potrebbe avere dei parametri diversi rispetto a quello erogato su scala nazionale.
Il fatto è che la contribuzione e il reddito pro capite di coloro che vivono nelle regioni del nostro Paese variano di molto da Nord a Sud e in una regione più ricca, il requisito massimo per ottenere il sostegno potrebbe essere innalzato. Il reddito di cittadinanza, se dovesse rientrare, qualora i pentastellati riescano a metterlo in campo, si andrebbe ad affiancare alla misura che il governo deciderà di adottare per tutelare le fasce più deboli.
L’esecutivo Meloni, infatti, ha già avvertito che in realtà, il reddito di cittadinanza non sarà tolto completamente. Quello che accadrà è una sostituzione, ossia l’attuale beneficio sarà rimpiazzato con un’altra misura che supporti i più deboli.
Attualmente, i requisiti per avere il Rdc sono i seguenti:
- essere cittadino italiano o europeo oppure risiedere nel nostro Paese da minimo 10 anni, di cui 2 continuativamente.
- L’ISEE deve essere inferiore a 9.360 euro.
- Il patrimonio immobiliare del richiedente deve essere diverso dalla prima casa, e non superare 30 mila euro.
- Il patrimonio finanziario non deve superare i 6 mila euro e può aumentare a seconda del numero dei membri della famiglia, e da eventuale presenza di persone disabili.
- Infine, bisogna avere un reddito familiare che non oltrepassi 6 mila euro annui, «moltiplicato per la scala di equivalenza». La soglia del reddito aumenta a 9.360 euro se la famiglia vive in una casa in affitto.