Il Reddito di cittadinanza cambia definitivamente. E per molti percettori c’è il rischio di perdere tutto.
L’annuncio ufficiale è avvenuto poche ore fa, creando scompiglio e preoccupazione in tutte quelle famiglie che ricevono un aiuto concreto proprio grazie a questo sussidio fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle.
Una vera rivoluzione, già annunciata dal Governo Meloni, che ora però si appresta a diventare realtà, forse anche prima di quanto previsto.
Addio al Reddito di cittadinanza
L’addio al Reddito di cittadinanza ormai è ufficiale: la misura andrà a decadere nei prossimi messi in attuazione della legge che ha disposto l’erogazione del beneficio per un massimo di 7 mesi, per i nuclei in cui i soggetti erano occupabili lavorativamente.
Questo vuol dire che a partire dal mese di settembre per 400mila percettori ci sarà il taglio definitivo. La grande novità riguarda la semplificazione e l’accorpamento che sarà eseguito per dare vita ad un progetto nuovo, differente, dove i controlli siano più facili e le restrizioni più elevate.
Arriva la nuova misura: si chiamerà MIA
A settembre, come annunciato da fonti ufficiali, partirà MIA, la Misura per l’Inclusione Attiva. In questo caso tutte le famiglie saranno divise in due grandi categorie: da un lato gli occupabili quindi i soggetti tra i 18 e i 60 anni che possono lavorare, dall’altro i non occupabili – quindi famiglie con bambini, soggetti malati o con familiari a carico malati, disabili, categorie fragili e anziani di oltre 60 anni.
Questa divisione è importante perché ci saranno poi due filoni da seguire per l’erogazione del beneficio, per coloro che possono lavorare la spinta massima sarà all’impiego con sistemi di introduzione facilitata, corsi di aggiornamento, possibilità di fruire del beneficio anche con un impiego (con un importo massimo del bonus di 3000 euro annui). Per coloro che invece non possono lavorare il sussidio sarà più elevato e sicuramente strutturato in modo tale da contenere la situazione di disagio.
Il Consiglio dei Ministri approverà l’esito entro fine mese, quindi si avranno tutte le specifiche del caso. In questo modo il Governo risparmierà 3 miliardi di euro. Le famiglie però subiranno sicuramente un decremento degli importi. Per i non occupabili l’assegno arriverà massimo a 6000 euro annui, per gli occupabili invece a 4500 euro annui. Ci sarà anche un multiplo di 2.2 per arrivare a 13200 euro per determinate casistiche. Avrà una durata massima di 12 mesi per i nuclei in cui è presente un soggetto occupabile, con sospensione di un mese e rinnovo di altri 6 mesi. Poi ci sarà uno stop di un anno e mezzo prima di poter rifare la domanda.