Rosa Balistreri faceva comizi con la chitarra. Ecco il suo straordinaio lascito e la sua indimenticabile storia.
Rosa Balistreti è un’attivista tornata in auge di recente. La sua vicenda umana e la forza delle sue idee tradotte in musica, hanno colpito moltissime persone che oggi la ricordano con affetto e ne tengono viva la memoria. Ecco come.
Le nuove generazioni non hanno dimenticato Rosa Balistreri e la prova è la recente esibizione di Claudia Iacono, in arte Ibla presso il Teatro Pirandello di Agrigento. In quella suggestiva ambientazione la stella di Amici ha fatto risuonare in scena le canzoni della voce della Sicilia. Così era nominata la cantautrice licatese. Ma come mai va tenuta accesa la sua fiammella? Chi era?
Rosa Balistreri: la “pasionaria” della Sicilia
Rosa Balistreri è un’artista siciliana diventata celebre a metà degli anni ’60. Nel 1966 ha partecipato a uno spettacolo di canzoni popolari organizzato da Dario Fo dal titolo: Ci ragiono e canto. La sua voce, l’intensità delle sue canzoni e testi, negli anni, hanno colpito tanti spettatori. A stupire gli ascoltatori era anche la particolarità della sua storia personale. A un giornalista che l’aveva intervistata nel 1973, aveva raccontato di aver imparato a leggere a trentadue anni.
Rosa era nata in una famiglia poverissima e, a 16 anni, era stata data in sposa a un uomo da cui ha avuto la figlia Angela Torregrossa. Ha lavorato duramente tutta la vita svolgendo tantissimi lavori per sostenere se stessa e la famiglia. È finita in carcere due volte ed è sfuggita alle molestie di un prete da cui aveva cercato aiuto in un momento di grande difficoltà. Come se questo non bastasse, la madre fu uccisa dal padre della cantante quando questa voleva lasciarlo. L’uomo poi si è suicidò.
Nel 1973 il suo brano “Terra che non senti” è stata escluso all’ultimo momento dal Festival di Sanremo. Lo scandalo di questa vicenda, però, è stato visto da lei come un’opportunità per far conoscere ancora di più le sue storie di miseria. Questo evento l’ha resa ancora più risoluta nel portare a quante più persone possibili temi come fame, disoccupazione, donne madri, emigrazione, razzismo dei ceti borghesi.
“Ho deciso di gridare le mie proteste, le mie accuse, il dolore della mia terra, dei poveri che la abitano, di quelli che l’abbandonano, dei compagni operai, delle donne siciliane che vivono come bestie” ha proclamato. Insomma, una vera “attivista che fa comizi con la chitarra” e che merita spazio ancora ai nostri giorni, perché ciò di cui parlava è ancora dolorosamente attuale.