Scandalo revisioni auto: non sono valide, arriva la nuova procedura

Scoppia uno scandalo legato alle revisioni dell’auto. Queste non sono valide, è in arrivo una nuova procedura

Quando si compra una nuova auto, ci sono alcune cose delle quali è bene venire a conoscenza subito. Oltre ai costi per l’acquisto, infatti, ce ne sono tanti altri da sostenere per la sua manutenzione e regolarità. Si parte dall’assicurazione e dal bollo auto, fondamentali per poter circolare su strada.

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Per poi passare alla revisione, un controllo che va effettuato dal meccanico ogni due anni e che richiede un costo importante. Negli ultimi tempi, a tal proposito, è scoppiato un vero e proprio scandalo. State molto attenti, perché queste non sono più valide. È infatti arrivata una nuova procedura che tutti devono seguire, altrimenti non si è in regola.

Revisione auto, ecco la nuova procedura in arrivo

Negli ultimi giorni, si parla in maniera sempre più insistente di presunte revisioni dell’auto non più valide e che richiedono una procedura diversa. Ad essere oggetto di attenzione del controllo sono le istituzioni di Bruxelles, che si stanno focalizzando su presunte agevolazioni che vengono fatte sulle verifiche tecniche dei veicoli. E se le precisazioni del Governo italiano non dovessero risultare soddisfacenti, potrebbe esserci n vista una procedura di infrazione con possibili sanzioni.

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Nello specifico, l’Italia dovrà spiegare come mai l’approvazione delle vetture sottoposte a revisione raggiunge il 99,8%, mentre all’estero la media si aggira intorno al 90%. Una decisione quella di effettuare maggiori controlli che è stata annunciata dal rappresentante della Commissione europea Carruth Sylvester. Stando a quanto emerso, i controlli tecnici sarebbero soggetti ad un conflitto di interesse nel nostro Paese. Questo perché i controlli non vengono sempre effettuati da professionisti indipendenti, liberi di agire e non influenzati da conflitti di interesse.

Secondo quanto raccolto dall’associazione Federispettori, in Italia ci sono oltre 9500 centri di controllo autorizzati per le revisioni, un numero ben maggiore rispetto alla necessità effettiva. Una situazione che crea competizione e dunque spinge i centri stessi a chiudere un occhio e ad approvare anche veicoli non in regola. Ora lo Stato dovrà presentare una difesa al fine di evitare contenziosi e sanzioni.

Intanto, l’associazione Federispettori chiede un intervento immediato da Bruxelles per obbligare l’Italia ad aumentare il numero di tecnici nell’organo di supervisione del Ministero e di garantire l’indipendenza degli ispettori delle revisioni dai centri di controllo automobilistico.

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