Sapevi che non tutte le parolacce sono uguali? Con alcune rischi una multa fino a 10.000 euro! Ma quali non si dovrebbero dire mai e poi mai?
Diciamo pure come le parolacce e la loro valenza siano il frutto tanto di una società quanto di una sensibilità che cambia, si evolve e si adegua ai tempi. Ma non solo. Le parole, qualsiasi esse siano, sono strumenti “vuoti”, siamo noi ad apporre loro un significato veicolando così un messaggio ben preciso che può come non può essere offensivo.
Insomma, molto dipende dall’intenzione che vi si nasconde dietro e dalla volontà di ferire gratuitamente qualcuno. Ma come funziona quindi con le parolacce? Stando, infatti, a quanto riportato dalla normativa vigente, ci sono parolacce e insulti che non implicano rischi per chi li pronuncia, anche se il loro significato può risultare offensivo o particolarmente denigrante.
Così si possono dire ‘tranquillamente’ anche turpiloqui pesanti senza però correre il rischio di andare in galera. Nello specifico, tra le parolacce concesse troviamo:
- Vaffanc*lo
- Rompipall*
- Coglion*
- Stronz*
- Mi ha rotto le pall*/coglion*
- Cretino
- Stupido
- Idiota
- Ignorante
Tutte le parolacce citate prima insomma, anche se parecchio impressionanti, sconvolgenti e a tratti anche scandalose, non costituiscono più per la legge italiana un reato penale. Come dicevamo prima, non si finisce più in galera per averle pronunciate: ma cosa dire delle multe, anche fin troppo salate, in cui si può incorrere pronunciando tali parolacce? Scopriamolo insieme!
Multe e parolacce: tutto quello che c’è da sapere
Tuttavia, queste stesse parolacce possono costarti molto caro nel caso in cui vengano dette di fronte a delle persone. In questo caso, infatti, siamo di fronte a un illecito amministrativo con una sanzione tra i 5000 e i 10000 euro.
Chi ti sente, infatti, potrebbe trovare fastidioso il tuo modo di esprimerti che lede la sua sensibilità: anche se te la prendi perché hai fatto cadere il cellulare a terra, e quindi è più una parolaccia di sfogo che non un’offesa particolare nei confronti di qualcuno, devi stare attento.
Ma non solo. C’è anche un altro aspetto, infatti, da tenere in considerazione. Se la parolaccia è rivolta ad una persona: la differenza sta nell’intenzione di volerla offendere (o in sua assenza o in pubblico).
In entrambe le circostanze, insomma, scatta non solo la multa, ma anche la diffamazione, proprio perché la parolaccia diventa un mezzo attraverso cui denigrare qualcuno. E la diffamazione per la legge italiana è attualmente un reato penale. In altre parole, fai attenzione e non offendere il prossimo, meglio praticare la gentilezza sempre!