Tutto e il suo esatto contrario nel Wimbledon di Sinner: vittorie sì ma tante polemiche per il numero uno del tennis italiano.
Vittorie su Alcaraz e finali, manca la ciliegina sulla torta ma è una stagione molto importante per Jannik Sinner. Anche Wimbledon lo sta dimostrando in questo inizio di torneo: l’alto-atesino vince senza perdere set, ma soprattutto convince con il suo talento che gli permette di essere performante su qualsiasi superficie.
I progressi, la sua crescita è sotto gli occhi di tutti. Dal punto di vista sportivo, il fuoriclasse di San Candido sta facendo sognare i suoi fan e tutto il tennis italiano. Eppure il master più prestigioso dei master, gli ha portato in dote un vespaio di polemiche.
Tutto per colpa di quel borsone Gucci, di cui tra l’altro è testimonial da poco. Un borsone che spicca per forza nel candore di un Wimbledon dove si è obbligati a vestire di bianco. Per qualcuno neanche lo doveva portare.
Chiariamo subito un fatto: Sinner, con quel gioiello di “sacca” della collezione autunno-inverno 2023 da circa duemila euro non ha infranto nessuna regola. Certo, le norme Grande Slam regolano l’abbigliamento dei dei giocatori e ciò che possono portare in campo, comprese le dimensioni, il posizionamento e il numero di loghi sui loro abiti e borse delle attrezzature. Wimbledon ne ha addirittura uno a parte.
Il “dress code” londinese è tanto famoso quanto rigido: tutti i partecipanti devono essere vestiti di bianco, ma non bianco sporco o crema. Sul completino non possono esserci disegni, non sono ammessi loghi fantasiosi o motivi particolari.
Anche i berretti, le fasce per la testa, bandane, polsini e calze devono essere completamente bianchi. Perfino le scarpe, suole e lacci devono essere all-white. I loghi dei grandi produttori non sono consigliati. E qui entra in campo il borsone di Sinner, coi tipici colori di Gucci.
Ebbene, Sinner ha dovuto fare domanda per portare sui campi in erba di Wimbledon tutto ciò che non aveva di bianco, che a Londra è obbligo sin dai tempi dei soci del circolo “All England Lawn Tennis and Croquet Club” che ritenevano poco chic le macchie di sudore sulle magliette colorate dei tennisti durante i match. Una domanda accettata.
Non è la prima volta che qualcosa di non bianco entra in campo. Semmai è la prima volta che Sinner, con la sua borsa caratterizzata dall’emblematico monogramma GG e dal nastro Web e personalizzata con le iniziali “JS”, ha portato una casa di moda nel tennis, facendo moda e aprendo nuovi orizzonti. Anche questo è inopinabile.
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