Restare soli a lungo può portare alla morte come l’obesità e la dipendenza da fumo, alcool e droghe. Lo dimostra uno studio americano
Potrebbe apparire insolito e forse una cosa nuova per tanti individui, però la nuova malattia che piomba addosso alla gran parte degli esseri umani e gli stravolge la vita, è la solitudine, che non ha alcun riguardo per dove gli uomini vivono, nè per quello che sono. L’americano Vivek Murhty, che è una delle personalità più importanti a livello sanitario negli Stati Uniti, avrebbe fatto sentire la sua voce al riguardo.
L’esperto sarebbe venuto incontro al problema della solitudine di molti dipendenti pubblici suoi connazionali, che gli stanno molto a cuore e che avrebbe definito essere molto deboli per l’asocialità, per la solitudine e per tutto ciò che questi fenomeni sarebbero in grado di generare. L’esperto ci mostrerebbe delle vere e proprie forme di dipendenza, quali quelle da alcool, fumo e droga, quindi delle gravi malattie, e avrebbe denominato la solitudine come una vera e propria forma epidemica, perché può contagiare chiunque.
Quali sono gli effetti dannosi per la salute causati dalla solitudine?
Dalle analisi e dale ricerche che sono state fatte negli ultimi anni, anche la pandemia è stata una delle cause principali della diffusione della solitudine. Dal principio del Covid, gli uomini e le donne americane avrebbero molte giornate intere chiuse in casa, sottraendo tantissime ore ai momenti di socialità più frequenti e quotidiani.
Pare quindi che lo stato psicofisico e mentale verrebbe duramente messo alla prova dalla solitudine, e tutto questo non può che provocare anche problemi alla salute, anche gravi, perché appunto il cervello incide sul corpo. Pare che quasi mezza popolazione adulta statunitense si trovi nello stato di patire una condizione mentale di isolamento che secondo l’esperto potrebbe anche creare le basi per una morte innaturale e prima del tempo. Le percentuali arrivano quasi a 50.
Molti ragazzi giovanissimi hanno patito soprattutto questo stato di malattia, dato che le scuole sono rimaste chiuse per molto tempo, e dati che i contatti sociali erano stato azzerati con i coetanei, è aumentata di molto l’abitudine di trascorrere la maggior parte del tempo davanti ai mezzi elettronici e virtuali. L’assenza totale di comunicazione sociale è il primo veicolo per la solitudine e il pericolo più grande da evitare.