Lo sapevi che quando ti fanno il solletico, la tua reazione può in realtà nascondere alcuni importanti significati? Scopriamoli.
Si tratta di una delle sensazioni più controverse a cui possiamo andare incontro: capace di farci ridere fino alle lacrime, per moltissimi di noi e se praticato in modo prolungato, il silenzio può anche provocarci un fastidio sempre più crescente e acuto. Tuttavia, si tratta di un fenomeno generato dal nostro corpo che da sempre provoca in noi tantissimi curiosità a causa di questa reazione senz’altro insolita che ci porta a manifestare.
Da sempre, infatti, l’essere umano non può fare a meno di porsi domande su quelle che sono azioni e reazioni del proprio organismo, del proprio corpo ma anche delle proprie emozioni. Tra i riflessi incondizionati più insoliti e inspiegabili che ci caratterizzano non possiamo certo fare a meno di citare il solletico: un fenomeno, questo, caratterizzato da un attacco di risa quando veniamo toccati o anche solo sfiorati in determinate zone del nostro corpo.
A rendere questa pratica ancora più curiosa è anche un’altra caratteristica: ovvero che le reazioni davanti a questi tocchi e soprattutto le zone interessate da cui si può generare il solletico non sono uguali per tutti, ma anzi variano per interesse, zona e soprattutto intensità. Quello che però non tutti sanno è che in realtà proprio la nostra reazione può avere delle specifiche spiegazioni.
In questi ultimi anni, in particolare, numerose ricerche in campo scientifico si sono concentrate proprio sullo studio del funzionamento del cervello e soprattutto su come il nostro organismo e proprio il nostro cervello si trovano a farci reagire in una situazione di solletico. L’obiettivo era per tanto quella di scoprire le zone interessa, le attivazioni specifiche e soprattutto comprendere le possibili cause di queste risate incontrollate che spesso ci riguardano.
Sono così state avanzate varie ipotesi proprio in merito al solletico e alle nostre reazioni, ricercandone dunque varie e possibili spiegazioni. Secondo una prima ipotesi, infatti, nel momento che precede questo contatto si attiverebbe una parte del nostro cervello che anticipa il dolore. Proprio per questo motivo può capitarci di colpire, involontariamente e come per rifletto, l’altra persona coinvolta.
O, ancora, si ritiene che proprio questa pratica sia uno dei primi mezzi sfruttati dai bambini per imparare a relazionarsi con il genitore. Non bisogna infine sottovalutare un’importante distinzione tra due tipi di solletico: il primo che va a stimolare l’ipotalamo, il quale controlla gli istinti e dunque i nostri riflessi come anche la fame o la stanchezza. Il secondo, invece, è quello più considerato da “divertimento” e va a coinvolgere diverse aree da cervello.
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