Spiare il cellulare del proprio compagno/a per scoprire se magari ti tradisce è una cosa che in molti fanno, ma forse non sanno che le conseguenze possono essere dure
La fiducia, in un rapporto di coppia, è messa spesso alla prova. Magari lui o lei hanno atteggiamenti strani, oppure distanti, e questo genera nel partner il sospetto di un tradimento.
A quel punto, può succedere che mentre il partner lascia il telefono incustodito per svariati motivi, magari perché si allontana per fare delle cose o perché dorme, il suo lui o lei ne approfittano per leggere i messaggi, e magari scoperchiare il vaso di Pandora.
A volte, può accadere di spiare il telefono del partner anche per altre questioni, oltre a quelle legate al tradimento, per esempio per scoprire cose in più sulla sua vita che magari non risultano proprio chiare.
Spinti dalla voglia di saperne di più, si iniziano a leggere i messaggi o le mail a sua insaputa. Ebbene, sappiate già che non è esattamente una pratica corretta da adottare e soprattutto, su questo la legge italiana parla molto chiaro, non lascia spazio a dubbi, si può dire. Scopriamo insieme cosa dice la legge italiana sullo spiare il telefono del partner.
Spiare il telefono del partner: quali i rischi?
Sappiate, dunque, che per la legge italiana, spiare lo smartphone del proprio partner è a tutti gli effetti un reato. La ragione è semplice: si viola la privacy e ciò vuol dire andare incontro a un reato di tipo penale.
Se qualcuno è scoperto a spiare lo smartphone di qualcuno, a monitorare chat, conversazioni, social e quant’altro di appartenenza del compagno/a senza autorizzazione, il rischio è di incorrere in un reato penale. Più in generale, è molto importante da ricordare, non si può guardare il cellulare di un’altra persona, anche se si tratta di un parente, senza che la persona lo autorizzi a farlo.
Ergo, spiare il cellulare del partner per ottenere le prove di un eventuale tradimento, non consente, in sede di giudizio, di usare tali evidenze perché si sono ottenute illegalmente. La Costituzione italiana non lascia spazio a dubbi: “La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili”. Il tutto può essere limitato, infatti, solo con un’azione motivata da parte dell’autorità giudiziaria, attenendosi alle garanzie secondo legge.
I reati, poi, possono essere più di uno, perché non solo si viola la privacy, ma si commette anche reato di accesso abusivo a sistema informatico e, nel caso in cui si prenda il cellulare di una persona minacciandola o in modo violento, si rischia pure incriminazione per rapina.