In molti si chiedono se è possibile poter rateizzare le tasse. Ecco la risposta, i dettagli e le curiosità
Chi possiede una partita Iva, che sia a regime forfettario, ordinario o semplificato vorrebbe sicuramente conoscere la modalità di rateizzazione, soprattutto quando si tratta di cifre abbastanza consistenti.
Sappiamo bene che le tasse che si pagano quando una persona apre la partita Iva sono Irpef, Irap, Addizionali Regionali e Comunali, a cui aggiungere i contributi previdenziali. Ma vi sono dei metodi per rateizzarle? In questo articolo vi daremo tutte le risposte che cercate.
Per chi ha un Regime Forfettario, deve ricordare che le tasse sopracitate vengono sintetizzate in un’unica tassa chiamata Imposta sostitutiva. Questa, prevede un’aliquota di pagamento del 15%, che scende al 5% per i primi cinque anni di attività, più il pagamento dei contributi per la pensione.
Per capire quanto pagherebbe un singolo individuo che ha il Regime forfettario basterebbe un semplice calcolo. I titolari di partita Iva iscritti alla gestione separata Inps-sezione professionisti, calcolano i contributi per la pensione da versare sulla base del reddito imponibile considerando un coefficiente di redditività del 78% e un’aliquota contributiva del 25,72%.
Quindi la domanda sorge spontanea: una persona potrebbe rateizzare queste rate? Ecco a voi la risposta semplice e concisa che non vi lascerà dubbi.
Tasse: possono essere rateizzate? Ecco la risposta
Quado si tratta del pagamento a rate delle tasse, ci vuole un po’ di organizzazione ed è importante che, le rate sia con partita Iva che senza, possono essere rateizzate. Il fisco dà la possibilità di rateizzare l’IRPEF a debito fino a sei rate in totale. Se si vuole richiedere il massimo della rateizzazione, ovviamente, è necessario presentare la dichiarazione dei redditi nel primo mese utile.
Per la riscossione a rate è necessario utilizzare il pagamento modello F24. I contribuenti di Partite Iva hanno l’obbligo di fare il pagamento per via telematica e questo può essere fatto tramite la banca o la posta, oppure tramite il sito dell’INPS.
Chi non possiede la Partita Iva, invece, potrebbe pagare con un modello cartaceo, indicando la voce della rateizzazione al momento della dichiarazione dei redditi. Il primo pagamento deve essere effettuato entro il termine di versamento dell’imposta.
In caso di ritardo o mancato pagamento si incorre in un sanzione e negli interessi di mora. L’importo della sanzione equivale alla durata del ritardo e all’importo non pagato. Gli interessi di mora, invece, sono calcolati sulle somme dovute e non pagate, a partire dalla data in cui avrebbero dovuto essere pagate fino al giorno del loro pagamento.
Il pagamento delle tasse a rate, pertanto, potrebbe risultare una soluzione valida per gestire i propri debiti fiscali in maniera più agevolata possibile. E’ sempre consigliabile cercare di rimanere in regola con i propri pagamenti , pianificando tutto in anticipo e assicurandosi di avere le risorse necessari per coprire gli importi dovuti.