Sai che esagerare col tonno in scatola può essere pericoloso? Ecco quante volte a settimana puoi mangiarlo e perché.
Il tonno, soprattutto quello in scatola, è uno degli alimenti maggiormente consumati nella casa degli italiani. La sua presenza è così alta, perché può essere mangiato in diversi modi, tutti molto appetibili. Veloce da portare in tavola, sempre pronto per ogni evenienza e soprattutto buono: queste caratteristiche ci attraggono sempre di più verso il suo consumo. Ma sapevate che esagerare col tonno in scatola può risultare davvero pericoloso per la nostra salute?
Scopriamo insieme il perché di quest’affermazione e soprattutto quanti giorni è consigliabile mangiarlo in un’unica settimana. Resterete a bocca aperta quando lo scoprirete ed eviterete un eccessivo consumo.
Abbiamo detto che il tonno in scatola è uno degli alimenti maggiormente portati in tavola dagli italiani: pasta col tonno e le olive, spaghetti tonno e limone, insalata di riso col tonno, tonno all’insalata, polpette di tonno. Insomma, un alimento che non manca nella gran parte delle ricette. Ma, purtroppo per noi (grandi consumatori di quest’ingrediente) questo fa male, soprattutto se in scatola. È sempre preferibile acquistare quello fresco dal pescivendolo di fiducia: ridurremo così il ‘rischio’.
Ogni scatoletta di tonno contiene circa 50 g di prodotto e, per chi segue una dieta di circa 2000 kCal ne deve consumare una intera circa una volta a settimana. Se invece l’apporto delle calorie è minore di 2000, allora è consigliato eliminarlo del tutto dalla propria dieta e preferire, a quest’ultimo, il tonno fresco o cambiare con un altro pesce (quale salmone, trota e così via). Il tonno in scatola contiene anche molto sale, essendo la base della sua conservazione, e sappiamo che quest’ultimo, se assunto in grandi quantità, può essere dannoso per il nostro organismo.
Per evitare ‘danni’ alla nostra alimentazione è bene che si scelga il tonno al naturale e non quello sott’olio. Ma se proprio non ne possiamo fare a meno (per tempo, per sapore e per convenienza) possiamo assumerlo, una volta a settimana massimo (come detto precedentemente), sgocciolato. In questo modo ridurremo di molto i danni al nostro organismo.
Infine, ultimo, ma forse più importante punto da tener in considerazione è la presenza di metilmercurio all’interno del tonno. Questo non deve allarmarci molto, perché si tratta di una sostanza presente nella maggior parte dei pesci grandi (pesce spada, salmone, sgombro e così via). Il corpo umano ne può assumere una quantità minima a settimana, se ne assume di più potrebbe diventare pericoloso e dannoso per la nostra salute. Ovviamente il Ministero della Salute mette sul mercato solo alimenti controllati, quindi sta a noi cercare di capire quanto mangiarne in una settimana.
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