In base alle leggi del 2023 come ci si muove in casi di tumore? Vediamo nel dettaglio qualche informazione utile per la pensione.
Non esiste nessuna possibilità per i malati di tumore di poter andare in pensione anticipata perché affetti da malattia oncologica. La possibilità, infatti, di raggiungere in anticipo il diritto al prepensionamento non dipende dal tipo di malattia, ma dalla invalidità che eventualmente ne deriva.
Ciò significa che la possibilità di andare in pensione anticipata per i malati di tumore è valida soltanto nel caso in cui la malattia implichi e determini un’accertata e riconosciuta percentuale di invalidità. Ma quali sono i dati da tenere in considerazione? E’ tutta una questione di percentuali. Scopriamole insieme.
Tumore e percentuali: tutto quello che c’è da sapere
Come dicevamo prima, proprio perché non basta essere pazienti oncologici per un prepensionamento, malgrado le cure e la stanchezza, tutto dipende dal grado di invalidità. Nello specifico, le percentuali di invalidità civile riconosciute ai malati di tumore sono:
- Del 100% per prognosi sfavorevole malgrado l’asportazione del cancro
- Del 70% per prognosi favorevole con funzionalità compromesse
- Dell’11% in caso di prognosi favorevole con una scarsa compromissione delle funzionalità
Detto questo, però, e ottenuta l’invalidità, poi bisogna presentare domanda all’Inps. In questo caso, si possono presentare diversi scenari.
- Percentuale al 100%: si può ricevere la pensione di inabilità di circa 280 euro al mese e per 13 mensilità, ma solo se il reddito personale non supera i limiti previsti dalla legge.
- Percentuale tra il 74 e il 99%: si può ricevere la pensione di inabilità di circa 280 euro al mese e per 13 mensilità. In questo caso però l’Isee deve essere al di sotto della soglia fissata dalla legge di circa 4800 euro l’anno nel caso in cui il beneficiario non lavori.
- Percentuale uguale o superiore al 74%: si possono ricevere fino a 2 mesi in più di contributi versati ogni anno. Finendo quindi per versare 14 mesi di contributi annuali e guadagnando un anno ogni 6 anni. L’assegno ordinario di invalidità può essere ottenuto, se si sono maturati almeno 5 anni di anzianità contributiva.
- Percentuale superiore al 66%: si ha diritto a ricevere l’assegno ordinario di invalidità ma sempre solo se si sono maturati 5 anni di contributi e questo nei 5 anni precedenti la presentazione della domanda.
Una possibilità concreta di accedere in anticipo alla pensione per i malati di tumore è la “vecchiaia anticipata” per invalidi, accessibile solo ai lavoratori dipendenti privati che abbiano una invalidità riconosciuta superiore all’80%. I requisiti in questo caso sono:
- Aver raggiunto 61 anni di età per gli uomini e 56 anni per le donne
- Aver maturato almeno 20 anni di contributi.
Un’altra soluzione: l’ape social
Ma non solo. Il malato di tumore a cui venga riconosciuta una invalidità civile pari o superiore al 74% può andare in pensione anticipata con l’Ape social. Si tratta di un anticipo della pensione a carico dello Stato italiano, erogato dall’INPS a categorie di persone che abbiano maturato, al momento della domanda, 63 anni di età e un’anzianità contributiva tra i 30 e i 36 anni in presenza di particolari condizioni.
In questo caso i lavoratori malati di tumore a cui sia riconosciuta l’invalidità civile devono essere iscritti:
- O alla gestione separata Inps
- O alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi
- O all’assicurazione obbligatoria dei lavoratori dipendenti
- O ai fondi sostitutivi ed esclusivi dell’Ago